NEW YORK - Il presidente Usa Donald Trump sta considerando la possibilità di rimuovere Jeff Session dalla poltrona di ministro per la Giustizia, e uno dei nomi per il rimpiazzo è quello dell'ex sindaco di New York Rudy Giuliani. Il numero uno della Casa Bianca ha manifestato più volte negli ultimi giorni il suo disappunto per l'attuale ministro, indebolito dopo la ricusazione su ogni aspetto del Russiagate.
Ieri Trump ha risposto con una semplice smorfia alla domanda: «Sta per cacciare Session»? Ma in mattinata su Twitter lo aveva definito: «assediato» e lo aveva rimproverato perchè non ha ancora aperto un fascicolo su Hillary Clinton.
Il nome di Giuliani era stato già fatto lo scorso dicembre come possibile segretario di Stato, ma i legami che l'ex sindaco italoamericano aveva con i governi arabi del Golfo nella veste di esperto di sicurezza, finirono al tempo per affossarne la candidatura. Ugualmente improbabile sarebbe una sua conferma al senato al dicastero della Giustizia.
Giuliani è stato uno dei più vivaci sostenitori della campagna elettorale di Trump, e una sua gestione del ministero sarebbe giudicata troppo parziale, specialmente in questo delicato momento in cui i vertici dell'amministrazione sono sotto inchiesta con il sospetto di aver colluso con la Russia per condizionare l'esito delle elezioni presidenziali che hanno portato Trump alla Casa Bianca lo scorso novembre.
Fl.P.
© riproduzione riservata
Ieri Trump ha risposto con una semplice smorfia alla domanda: «Sta per cacciare Session»? Ma in mattinata su Twitter lo aveva definito: «assediato» e lo aveva rimproverato perchè non ha ancora aperto un fascicolo su Hillary Clinton.
Il nome di Giuliani era stato già fatto lo scorso dicembre come possibile segretario di Stato, ma i legami che l'ex sindaco italoamericano aveva con i governi arabi del Golfo nella veste di esperto di sicurezza, finirono al tempo per affossarne la candidatura. Ugualmente improbabile sarebbe una sua conferma al senato al dicastero della Giustizia.
Giuliani è stato uno dei più vivaci sostenitori della campagna elettorale di Trump, e una sua gestione del ministero sarebbe giudicata troppo parziale, specialmente in questo delicato momento in cui i vertici dell'amministrazione sono sotto inchiesta con il sospetto di aver colluso con la Russia per condizionare l'esito delle elezioni presidenziali che hanno portato Trump alla Casa Bianca lo scorso novembre.
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