Rohani confermato, l'Iran si apre al mondo

Domenica 21 Maggio 2017
Rohani confermato, l'Iran si apre al mondo
L'Iran ha scelto di riaffidarsi ad Hassan Rohani. I risultati definitivi delle elezioni presidenziali di venerdì hanno confermato le previsioni della vigilia, che vedevano il presidente uscente in netto vantaggio sul suo principale sfidante, il conservatore Ebrahim Raisi. Rohani si è affermato con il 57% dei consensi, pari a 23 milioni di voti, mentre Raisi si è fermato al 38%, pari a 14 milioni. Gli altri due candidati rimasti in gara, Mostafa Mir Salim e Mostafa Hashemi Taba hanno ottenuto qualche centinaia di migliaia di preferenze ciascuno. Rohani ha quindi migliorato il risultato ottenuto nel 2013, quando prese il 50.7% dei consensi al primo turno, ma risulta essere il presidente rieletto con la più bassa percentuale. Nel 2001, il capostipite riformista Mohammad Khatami prese il 77.1%, mentre i risultati ufficiali delle controverse presidenziali del 2009 assegnarono il 62.6% a Mahmoud Ahmadinejad. La vittoria di Rohani è stata celebrata con caroselli, fuochi d'artificio e folti assembramenti spontanei di cittadini nella capitale Teheran e in altre città.
Nella sua prima reazione al voto, Rohani ha ricordato, in un intervento televisivo, il suo mentore Hashemi Rafsanjani, scomparso improvvisamente a gennaio, prima di ricordare l'apporto decisivo datogli da Khatami. Alle prese con il divieto di qualsiasi copertura mediatica, l'ex presidente aveva immesso nei giorni scorsi un breve filmato di sostegno su Telegram, dove è stato visionato almeno due milioni di volte. Rohani ha quindi espresso la propria gratitudine nei confronti degli attivisti degli ambienti online, quella miriade di semplici cittadini, esponenti politici, artisti e membri della società civile che si sono adoperati tramite i social network per convincere gli indecisi e gli astensionisti a votare per il proseguimento dell'etedal, o moderazione. Rohani ha pure dichiarato che l'Iran intende ora proseguire il tragitto distensivo nei confronti della comunità internazionale che ha già maturato, due anni fa, il raggiungimento dell'accordo nucleare. Durante la breve ma vivace ed acerba campagna elettorale, Rohani aveva accusato i suoi avversari conservatori di mantenere rapporti con i responsabili dell'assalto all'ambasciata saudita a Teheran del gennaio 2016, bollato recentemente dal ministro degli esteri Javad Zarif come un atto di tradimento che ha causato l'attuale profonda crisi tra le due grandi potenze del Medio Oriente.
Nel suo primo comunicato post-elettorale, la Guida Suprema Ali Khamenei ha esortato il presidente moderato ad adoperarsi per migliorare le condizioni economiche delle classi meno abbienti.
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