Protesta di piazza arrestato l'anti-Putin

Lunedì 27 Marzo 2017
Protesta di piazza arrestato l'anti-Putin
«Lui per noi non è Dima!», «Questa è la nostra città», «Siamo qui, potere!». Ecco alcuni degli slogan gridati dalla gente nella dimostrazione non autorizzata dal Comune di Mosca. Centinaia di persone sono state fermate dalla polizia, tra cui anche uno dei leader delle opposizioni, Aleksej Navalnyj. L'obiettivo dell'azione spontanea, ma decisamente ben organizzata, era quello di alzare un velo sulla piaga della corruzione in Russia. Dopo il successo del film Lui per voi non è Dima, che ha collezionato soltanto su YouTube ben 11 milioni di visioni, Aleksej Navalnyj, aveva deciso di invitare i suoi sostenitori a scendere in strada per «richiedere indagini su fatti di corruzione in cui sono implicate alte cariche dello Stato».
L'ELEMENTO SCATENANTE - Al centro dei sospetti vi è l'ex presidente, oggi premier Dmitrij Medvedev, che controllerebbe un impero composto da ville, yacht ed immobili del valore di più di un miliardo di dollari, quindi ben al di sopra delle sue possibilità economiche. L'entourage del primo ministro ha, però, alzato un muro di diniego.
La sua portavoce, Natalija Timakova, ha dichiarato di non aver alcuna intenzione di commentare «gli attacchi propagandisti di un personaggio condannato, che ha ammesso di stare già conducendo un qualche tipo di campagna elettorale e sta lottando contro le autorità». Siamo infatti entrati nell'anno delle presidenziali, che si dovrebbero tenere il 18 marzo 2018. Il netto favorito è l'attuale capo del Cremlino, Vladimir Putin.
L'ASPIRANTE CANDIDATO - Navalnyj, che tra l'altro è capo della Fondazione per la lotta alla corruzione, vorrebbe partecipare al voto, ma probabilmente non ci sarà poiché è stato recentemente condannato da un tribunale di provincia per una strana e controversa vicenda, da lui stesso definita «politica».
A Mosca l'appuntamento per la protesta era piazza Pushkin. «Camminate lungo i corsi e non vi addensate» era stato l'invito degli organizzatori. Anche perché sotto al monumento al grande poeta russo si erano posizionate le squadre anti-sommossa della polizia.
Secondo i calcoli ufficiali del ministero degli Interni tra 6 ed 8mila sono state le persone presenti alla manifestazione. Il quotidiano Moskovskij Komsomolets ritiene, però, che ve ne fossero molte di più, perché in tanti hanno preferito non arrivare fino al monumento e si sono disperse prima.
L'AZIONE ANTI-SOMMOSSA - Chi è giunto in piazza è stato accolto dalle squadre anti-sommossa e da agenti che gridavano coi megafoni alla folla di andarsene e di «pensare alle conseguenze». Ciononostante in tanti hanno proseguito e circa 500 di loro sono stati fermati.
Navalnyj, che ha cercato di tranquillizzare i suoi (dalla stazione di polizia dove era trattenuto) e li ha richiamati alla lotta pacifica, rischia una multa fino a 30mila rubli (circa 500 euro) o lavori obbligatori fino a 40 ore o un arresto amministrativo fino a 10 giorni. Questa manifestazione è stata forse la più significativa azione organizzata dalle opposizioni dal 2011-2012 ad oggi. Persino il traffico nella centralissima via Tverskaja è stato bloccato per ore.
I social media sono pieni di immagini della dimostrazione, mentre gli organi ufficiali non commentano e danno poca importanza all'evento. Nelle ore successive è stata poi perquisita la sede della Fondazione per la lotta alla corruzione. Analoghe manifestazioni di protesta si sono tenute in altre città del gigantesco Paese slavo tra cui San Pietroburgo (dove circa 10mila persone si sono messe ad urlare «Non ci siamo dimenticati di Boris Nemtsov» e «No alla guerra»), ad Ekaterinburg (il cui sindaco Evghenij Rojzman ha elogiato i dimostranti) ed in vari centri siberiani e sugli Urali.
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