Viola alla Ue: il sì entro l'estate

Mercoledì 17 Maggio 2017
Viola alla Ue: il sì entro l'estate
(m.cr.) Popolari venete, Viola attende il via libera della Ue prima dell'estate, a ridosso del semaforo verde per il Monte Paschi, l'altro grande malato bancario italiano da salvare con denaro pubblico.
«Stiamo lavorando molto intensamente ma non c'è una data prefissata. L'auspicio è che arrivi il via libera dalle autorità europee prima dell'estate», dichiara il consigliere delegato della Popolare di Vicenza, Fabrizio Viola, a margine dell'ottavo Forum banche e imprese: «C'è un calendario di lavori e per il momento lavoriamo con l'auspicio che i tempi siano relativamente brevi. L'augurio è che porti a un risultato concreto. Se i tempi rimarranno nell'alveo previsto non ci saranno problemi di continuità aziendale. Le due banche sono in condizione di funzionare in modo adeguato per un certo numero di mesi». Il consigliere delegato di Vicenza, presidente del comitato strategico di Veneto Banca (che ieri ha visto le dimissioni del vice presidente della controllata Bim per contrasti col vertice) parla anche della cessione delle quote in Arca, i fondi comuni che interessano molto anche a Bper: «Speriamo di avere novità in tempi brevi. Anche su questo fronte come su altri stiamo lavorando senza sosta».
Viola non ha chiuso nemmeno con Cattolica malgrado l'uscita decisa dall'assicurazione veronese dalle società prodotto in comune: «Abbiamo contatti aperti e l'auspicio è quello che portino ad un nuovo progetto di banca-assicurazione». Il manager deve fare i conti anche con la richiesta di rinvio a giudizio formulata dai magistrati milanesi per aggiotaggio e falso in bilancio, reati risalenti al suo incarico come Ad di Monte Paschi: «Sono sereno perché ho una profonda fiducia nella giustizia».
E anche Pop Vicenza rimane nel mirino della magistratura, che ha condannato la banca a risarcire per due milioni e mezzo di euro un'azienda di Prato. Il Giudice ha riconosciuto la Popolare veneta responsabile di violazione della normativa in materia d'informazione trasparente. In sostanza, la sezione civile del Tribunale toscano con un'ordinanza ha riconosciuto che la banca non aveva portato correttamente a conoscenza del cliente con la sottoscrizione dei relativi documenti che stava acquistando azioni non liquide che non potevano cioè essere rivendute sul libero mercato (motivazione molto simile al risarcimento deciso dal tribunale di Verona a favore di una risparmiatrice). A patrocinare la causa è stato lo studio legale degli avvocati Carlo Esini e Marco Da Villa che ha sede a San Donà (Venezia) con uffici a Roma e Milano ed è uno dei più importanti in ambito nazionale nel ramo del diritto bancario e finanziario. «Abbiamo dimostrato che Bpvi, al tempo banca di credito cooperativo, non ha sufficientemente informato il nostro cliente che quei titoli su cui impegnava la considerevole somma non erano smerciabili, per cui è stato violato l'art. 21 del resto unico della finanza e l'art. 27 del regolamento degli intermediari», spiega Da Villa.
La causa era stata avviata sul finire dello scorso anno ancora prima che la banca avviasse l'offerta pubblica di transazione. Il tribunale di Prato ha riconosciuto quello che in diritto si chiama illecito contrattuale tra le parti perché il personale della banca non ha prospettato appieno al contraente cosa si apprestava ad acquistare. E il risarcimento assegnato equivale alla differenza tra il capitale investito e il valore attuale delle azioni, dunque i 2,5 milioni iniziali visto che i titoli sono prossimi allo zero, oltre agli interessi legali e alle spese processuali calcolati in circa 12 mila euro. «La rete di vendita aveva ricevuto dai vertici una spinta sostenuta a favorire il piazzamento dei prodotti propri sostiene Da Villa Questo provvedimento riconosce un principio valido anche per investitori di taglio più piccolo ed è immediatamente esecutivo, tanto che ci aspettiamo che Bpvi provveda al pagamento del dovuto».
(ha collaborato A. Sperandio)
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci