Stefanel, ok dei fondi: pronti 10 milioni

Sabato 25 Marzo 2017
(m.cr.) Stefanel, c'è l'accordo con i fondi Attestor Capital e Oxy Capital sulla ristrutturazione del debito, pronti a iniettare nuovi capitali per almeno 10 milioni. Anche il patron Giuseppe dovrebbe partecipare al rilancio con una cifra oscillante tra 1,25 e 2,5 milioni. E la Borsa applaude, con il titolo del gruppo veneto cresciuto del 47,4% finale dopo non essere riuscito a fare prezzo per tutta la seduta a causa della corrente di forti acquisti.
L'intesa, in attesa della quale il gruppo aveva chiesto al Tribunale una proroga del concordato, prevede in particolare che Trinity Investment (fondo gestito da Attestor) eroghi 10 milioni quale finanza d'urgenza entro il 31 luglio (ben prima della scadenza si assicura da fonti della società) per supportare le esigenze di tesoreria e la continuità aziendale. La nuova finanza d'urgenza dovrà essere utilizzata esclusivamente per far fronte alle esigenze di cassa evidenziate nel budget della società e al fine di supportare la continuità aziendale di Stefanel in funzione della miglior soddisfazione dei creditori dell'emittente, con l'obiettivo di consentire a quest'ultima di poter depositare l'accordo di ristrutturazione per l'omologa.
Poi vi sarà lo stanziamento da parte dei fondi, di alcune banche e di Giuseppe Stefanel di 25 milioni (compresi i 10 di Attestor) che sarà utilizzato per il rimborso della nuova finanza d'urgenza e «per supportare l'implementazione del piano industriale». Le banche creditrici cederanno pro soluto a una newco di Attestor e Oxy parte dei crediti con successiva conversione in azioni di nuova emissione in consolidamento del credito residuo e il riscadenziamento del debito ipotecario. L'erogazione della nuova finanza d'urgenza si concretizzerà alle seguenti condizioni: ottenimento del via libera del Tribunale di Treviso; approvazione formale in merito all'erogazione dei nuovi fondi da parte della banca mandataria, cooptazione di un rappresentante degli investitori nel consiglio di amministrazione della Stefanel con conferimento allo stesso di specifici poteri gestori; nomina della società McKinsey quale advisor del turnaround secondo quanto previsto dagli accordi.
Le banche venderanno ai due fondi 25 milioni di credito per una cifra simbolica, in una newco Holdco, poi per con una serie di operazioni finanziarie i fondi diventano azionisti di controllo con una quota di larga maggioranza, Giuseppe Stefanel rimane azionista con una quota di minoranza, le banche abbatteranno il debito che scende a 67 milioni in più entra nuova finanza per 25 milioni.
In definitiva Stefanel può ripartire e lo farà con nuovi manager. Rimangono però due passaggi fondamentali: via libera dei cda della decina di banche creditrici e omologa da parte del tribunale di Treviso dell'accordo di ristrutturazione appena definito. Il fatturato attuale del gruppo Stefanel si aggira intorno ai 100 milioni all'anno.
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