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Venerdì 23 Giugno 2017
VENEZIA - In laguna si mette in moto la macchina della class action per il Dieselgate. In questi giorni il Tribunale di Venezia ha pubblicato l'avviso per l'adesione all'azione di classe promossa da Altroconsumo, in relazione allo scandalo sulle emissioni dei veicoli dell'intero gruppo Volkswagen, dunque anche di quelli a marchio Audi, Skoda e Seat. I trentamila clienti che avevano annunciato all'associazione l'interesse a fare causa alla casa automobilistica dovranno formalizzare la loro intenzione a partire dal prossimo 1° luglio ed entro il successivo 1° ottobre.
Chiamati all'iniziativa giudiziaria contro Volkswagen Aktiengesellschaft e Volkswagen Group Italia, la cui sede è a Verona, sono tutti coloro che fra il 15 agosto 2009 e il 26 settembre 2015 abbiano comprato sul territorio nazionale una vettura di uno di quei quattro brand, con motore Ea189 Euro 5, in cui sia stato installato il dispositivo Egr e che siano stati richiamati dal gruppo. Gli acquirenti possono scaricare il modulo dal sito www.tribunale.venezia.it. Il documento dovrà essere consegnato in cancelleria, o ad Altroconsumo, insieme ad una copia del certificato di proprietà, della carta di circolazione con l'attestazione delle revisioni e della lettera di richiamo ricevuta da Volkswagen.
Assistita dagli avvocati Guido Scorza, Dario Reccia, Maria Luisa Salvati e Paolo Martinello, l'organizzazione a tutela dei consumatori aveva introdotto l'azione di classe in qualità di rappresentante processuale di Martina Marinari e Letizia Benedetta Ghizzi Panizza, entrambe proprietarie di modelli di Polo con «caratteristiche qualitative e classe di emissione inquinante nella realtà inferiori rispetto ai valori dichiarati, per effetto dell'installazione di un software denominato defeat device», come si legge nell'ordinanza del Tribunale di Venezia. Adesso però a quelle due acquirenti se ne aggiungeranno diverse altre migliaia. «Davide batte Golia commenta Ivo Tarantino, responsabile delle relazioni esterne di Altroconsumo mai più emissioni truccate e diritti calpestati, perché vengono riconosciuti i diritti dei consumatori al risarcimento per lo scandalo Dieselgate. Ora dall'Italia parte l'ondata che si allargherà a tutta Europa, come già negli Stati Uniti». (a.pe)
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