Fusione tra Banco e Bpm inchiesta per aggiotaggio

Sabato 14 Gennaio 2017
MILANO - Fulmine a ciel sereno sulla fusione tra Banco Popolare e Bpm, approvata a metà ottobre dai soci in assemblea ed effettiva dal 2 gennaio tra i fuochi d'artificio in Piazza Affari. Dopo diverse giornate di forti rialzi in Borsa, è caduta ieri una tegola dal tetto della Procura di Milano, che ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla fusione tra le due ex-popolari per aggiotaggio.
Proprio ieri nelle sedi di Milano e Verona della terza banca italiana il Nucleo di polizia tributaria della Gdf ha richiesto l'esibizione di documenti utili alle indagini che, al momento, risultano a carico di ignoti. Il sospetto dei magistrati è che le due banche, malgrado avessero saputo già prima della fusione dei rilievi mossi dalla Bce sulla copertura finanziaria dei crediti deteriorati di Banco Popolare, non avrebbero avvertito né il mercato né gli azionisti.
Banco-Bpm, in una nota, ribadisce «di aver agito nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e di aver già fornito al mercato e ai propri azionisti tutte le informazioni previste dalla normativa. La richiesta di esibizione non contiene alcun riferimento ad una ipotetica omessa comunicazione».

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