Da anni era malata terminale e adesso Air Berlin, seconda compagnia tedesca, ha

Giovedì 17 Agosto 2017
Da anni era malata terminale e adesso Air Berlin, seconda compagnia tedesca, ha dichiarato bancarotta dopo che Etihad le ha chiuso il rubinetto dei soldi. Angela Merkel ci mette una pezza con un prestito del governo di 150 milioni di euro che rimanda la patata bollente a dopo le elezioni. La concorrenza grida al complotto e presenta ricorso a Bruxelles. Lufthansa scalda i motori per una acquisizione e Etihad segna il secondo flop dopo l'Alitalia.
L'annuncio dell'insolvenza è arrivato a Ferragosto dopo che Etihad, azionista di maggioranza (30%), aveva confermato lo stop del finanziamento visto che i 250 milioni concessi a Air Berlin ad aprile per riprendersi erano andati in fumo. Negli ultimi tre anni Etihad, fra Air Berlin e Alitalia, ha sborsato oltre due miliardi di euro che non sono serviti a risollevare le sorti delle due compagnie europee. Per Air Berlin si profila ora, grazie al prestito ponte del governo, un limbo di tre mesi in cui saranno garantiti i voli e gli stipendi ai circa 8.600 dipendenti. Dopodiché si vedrà: lo spettro di licenziamenti e scioperi a meno di sei settimane dalle legislative è intanto scongiurato per la cancelliera. Nel frattempo si cercano soluzioni e acquirenti con Lufthansa in pole position.
Il rischio che a pagare siano i contribuenti è «relativamente basso», ha assicurato la Merkel: «Probabilmente non saranno coinvolti». La Cancelliera ha motivato il prestito nell'interesse degli utenti: «Non si potevano lasciare a piedi migliaia di passeggeri». La low cost irlandese Ryanair sente odore di broglio e ha presentato ricorso all'Antitrust tedesco e alla Commissione Ue per violazione delle norme sulla concorrenza. È un «evidente complotto, un'insolvenza ad arte perché Lufthansa possa acquisire Air Berlin senza debiti», roba da Zimbabwe, ha denunciato Ryanair.
Per l'ad di Air Berlin Thomas Winkelmann la bancarotta era invece inevitabile: «Un'insolvenza è sempre una brutta cosa, non stiamo facendo un giochetto cinico», ha detto sperando di salvare «molti posti di lavoro». I posti di piloti e personale di bordo dovrebbero essere salvi, a rischio invece gli amministrativi (circa 1.200) perché i potenziali acquirenti hanno già i loro dipendenti. Oltre alla Lufthansa, anche la concorrente di Raynair, la low cost britannica Easyjet, sarebbe interessata a parti della Air Berlin.
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