Benetton, i sindacati temono tagli e altri scossoni al vertice

Martedì 29 Novembre 2016
Benetton, i sindacati temono tagli e altri scossoni al vertice
Gruppo Benetton, sindacati in allarme dopo le dimissioni dal cda dell'ex presidente Alessandro Benetton. Gli scossoni ai piani alti della multinazionale dell'abbigliamento potrebbero non essere finiti: si parla infatti di possibile uscita a inizio 2017 anche dell'amministratore delegato Marco Airoldi che da oltre due anni sta guidando il tentativo di rilancio. Il tutto mentre presto potrebbero arrivare altre dimissioni incentivate. «Le dimissioni di Alessandro Benetton sono un nuovo grave motivo di preoccupazione che si somma alle molte incertezze che si stanno accumulando da molti mesi sul futuro dell'azienda - commenta la segretaria generale di Filtcem Cgil di Treviso, Maria Cristina Furlan - dall'inizio del 2016 sono stati 104 i lavoratori delle sedi di Ponzano Veneto (Treviso) e Castrette di Villorba (Treviso) ad aderire a ricorrenti inviti a dimissioni incentivate e un'altra decina ne andremo a discutere a inizio di dicembre. Non bastano progetti estemporanei come le nuove produzioni di maglie senza cuciture della linea Treviso 31100, dove lavorano appena una trentina di persone». L'esponente sindacale, riferendo di «voci ricorrenti» in base alle quali nei primi mesi del 2017 potrebbe uscire di scena anche l'Ad Marco Airoldi, sottolinea come nello sciopero di pochi giorni fa per il rinnovo del contratto tessile alla Benetton abbia aderito «molto personale impiegatizio»: «È stato il primo sciopero dopo vent'anni in Benetton - spiega Furlan - la grande adesione testimonia un clima di disagio e incertezza per il futuro della Benetton». Disorientata anche la Cisl: «Vogliamo capire quali connessioni abbia questa sua scelta con la strategia di rilancio del tessile». All'origine delle dimissioni di Alessandro Benetton - 52 anni, figlio del fondatore Luciano, dal 2012 al 2014 presidente del gruppo dell'abbigliamento da 1,5 miliardi di fatturato e quasi 50 di perdite nel 2015 - ci sarebbe proprio la mancata condivisione sui progetti futuri del gruppo. Ma in gioco potrebbero esserci anche gli equilibri complessivi dell'impero da oltre 11 miliardi che a fine anno vedrà l'uscita di scena di Gilberto Benetton e di Gianni Mion (ex presidente anche dell'United Colors) e l'arrivo al vertice di Fabio Cerchiai e Marco Patuano. Con Alessandro che sarebbe sempre più vicino alle posizioni del padre Luciano e rimane comunque nel cda di Edizione. Ora però c'è da riempire un vuoto nel gruppo. Il successore di Alessandro verrà nominato in un prossimo cda e potrebbe essere una personalità di spicco della moda.
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