Bce, stangata a Pop Vicenza

Sabato 16 Settembre 2017
Bce, stangata a Pop Vicenza
La Bce stanga con una multa di 11,2 milioni Popolare Vicenza, banca oggi in liquidazione coatta amministrativa con le attività finite a Intesa.
Nel mirino dell'istituto centrale europeo la gestione dal 2014 al 2016, quindi la fine dell'era di Gianni Zonin e del direttore Samuele Sorato ma anche la presidenza di Stefano Dolcetta con Francesco Iorio come Ad.
Diversi i capitoli sanzionati dalla Bce: violazione degli obblighi di segnalazione, violazione degli obblighi di informativa al pubblico e violazioni dei limiti delle grandi esposizioni. La super multa Bce che supera anche quella di oltre 9 milioni della Consob arriva per una decisione presa il 10 maggio 2017, quando erano ancora in corso le interlocuzioni tra i vertici della banca e la vigilanza bancaria per decidere l'importo effettivo dell'aumento di capitale necessario alla fusione e al rilancio di Pop Vicenza e Veneto Banca (la dichiarazione di rischio fallimento è arriva da Francoforte il 23 giugno, l'insolvenza è stata sancita dal ministero dell'economia il 25 giugno). La sanzione da 11,2 milioni è così suddivisa: 8,7 milioni di euro arrivano «per violazioni dei requisiti di segnalazione trimestrale nel quarto trimestre 2014 e nel primo trimestre 2015» - presidenza Zonin e Vicenza anche cooperativa con azioni al massimo: 62,5 euro, con l'assemblea di maggio finirono a 48 e oggi sono a zero - «e per violazioni degli obblighi di informativa al pubblico dell'intero 2014».
Una sanzione di 2,5 milioni è dovuta invece alla «violazione del limite alle grandi esposizioni dal 4 dicembre 2015 al 31 marzo 2016», con amministratore delegato Francesco Iorio e presidente Stefano Dolcetta.
Sebbene la licenza bancaria di Banca Popolare di Vicenza sia stata ritirata poco dopo (fine giugno) per l'attivazione della liquidazione coatta amministrativa, «le sanzioni inflitte tengono conto della gravità delle violazioni e del grado di responsabilità dell'ente».
Questo è il passato. L'oggi invece è caratterizzato anche dalla battaglia delle imprese per una gestione attenta dei prestiti in essere. Il presidente della Confartigianato Veneto Agostino Bonomo, che rappresenta anche Cna, Confcommercio e Coldiretti, ha incontrato a Roma il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta. Tema del confronto, la situazione delle imprese - clienti delle due ex popolari venete - oggi rientranti nel perimetro della SGA (Società di Gestione Attivi) che si avvia a ricevere il complesso delle posizioni classificate deteriorate.
La principale richiesta posta sul tavolo dal presidente Bonomo al sottosegretario, che rappresenta la proprietà pubblica della Sga, è quella di individuare, all'interno dei debiti di imprese verso la società, la fascia di situazioni con problematicità meno gravi che con adeguati accompagnamenti possono ritornare in bonis. «Si deve trovare il modo di recuperare e valorizzare - ha sottolineato il presidente - una parte del patrimonio imprenditoriale comunque utile all'economia regionale veneta. Oggi la classifica di NPL, non consente credito bancario e impedisce de facto ogni operatività aziendale». Il sottosegretario Baretta si è impegnato di farsi tramite di questa specifica richiesta, offrendo già la piena disponibilità ad un nuovo incontro per una valutazione della situazione in continua evoluzione.
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