Acciaio affossato da una multa

Domenica 17 Settembre 2017
Acciaio affossato da una multa
La maxi sanzione da 140 milioni inflitta dall'Autorità antitrust alle aziende produttive di tondini di acciaio per cemento armato e reti elettrosaldate «mette in crisi un intero comparto del Paese, settore già provato da quasi 10 anni di crisi importante e assai significativa a livello nazionale ed europeo».
L'allarme è stato lanciato con una lettera appello - pubblicata ieri da Il Sole 24 ore - indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella da Federico Pittini, presidente delle Ferriere Nord spa di Udine, una delle otto imprese coinvolte, a cui l'Agcom ha comminato una sanzione da 43,5 milioni. «Forte del nostro comportamento sempre corretto», Pittini sottolinea la volontà di ricorrere contro «questa ingiusta decisione», utilizzando «tutti gli strumenti offerti dall'ordinamento».
Nella lettera aperta Pittini ricorda che la sua azienda, un gruppo industriale che «fattura 1 miliardo all'anno» e «occupa direttamente circa 1.700 persone di cui 250 al Sud» con un indotto di circa 7 mila persone, è «la principale operante nel comparto degli acciai lunghi in Italia. Un'azienda «che è giunta dal nulla a questo livello grazie anche all'impegno straordinario del suo fondatore, da poco scomparso, operante da quasi 60 anni e colpita in maniera estremamente grave dal terremoto del Friuli».
«Il prezzo dei nostri prodotti in Italia - prosegue Pittini - è tradizionalmente tra i più bassi in Europa e nel mondo, e lo è stato anche nel periodo dell'indagine dell'Agcm, e ciò nonostante il costo delle principali materie prime del nostro comparto, i rottami ferrosi, sia tra i più alti d'Europa e del mondo. Inoltre, la crisi degli ultimi anni ha comportato un eccesso di capacità produttiva rispetto al consumo interno. Ciò - sottolinea - dà luogo a un'acerrima concorrenza tra i produttori rimasti, e quindi i nostri clienti e i consumatori di acciaio per cemento armato in generale possono beneficiare da sempre del mercato più competitivo del mondo».
Per Pittini, quindi, le sanzioni sono «smisurate rispetto ai fatturati e alle condizioni economiche complessive, e soprattutto fuori luogo, sulla base di un teorema che mette in relazione indistintamente condotte su mercati diversi, che non hanno alcun nesso, ipotizzando un cartello, sebbene non abbia fornito alcuna prova concreta e dimostrabile per il nostro comportamento, che è sempre stato al di sopra di ogni sospetto. La posizione assunta dall'Agcom ci appare pertanto incomprensibile».
Pertanto, conclude, «se la nostra azienda dovesse trovarsi a rispondere per un'azione che non ha commesso né ha mai potuto pensare di commettere, dovremmo concludere che per il nostro gruppo industriale e per tutte le imprese non c'è più speranza né futuro».
Forti preoccupazioni per la multa, qualora venisse confermata, sono espresse anche dal sindacato. «Sarebbe grave se un'azienda, cresciuta sempre con investimenti propri, fosse privata di una simile risorsa. Una cifra enorme anche per un'azienda strutturata come la Pittini commenta il segretario della Fiom Cgil di Udine Gianpaolo Roccasalva -. Mi auguro che la magistratura chiarisca la vicenda e non confermi la multa».
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci