VENEZIA - Successo per l'Orchestra Sinfonica della Rai guidata da James Conlon alla Fenice in un programma di sicuro effetto, caratterizzato dalla raffinata sperimentazione coloristica e dal progressivo evolversi della componente descrittiva nella musica a programma a cavallo tra Romanticismo e avanguardia del primo Novecento.
In Harold en Italie di Berlioz, Sinfonia per viola concertante e orchestra ispirata al Childe Harold's Pilgrimage di Byron, Conlon valorizza il ruolo drammaturgico svolto dallo strumento solista, l'eccellente Ula Ulijona, al cui timbro velato e profondo il compositore affida l'espressione del proprio tormentato male di vivere, come Liszt abilmente intuì. Lettura che proietta Berlioz quale precursore del sinfonismo vagamente descrittivo di La Mer, liberata a propria volta da atmosfere eccessivamente brumose e misteriose. Proprio Debussy fu tra gli entusiasti ammiratori de L'Oiseau de feu, il balletto con cui nel 1910 il giovane Stravinskij ammaliò il pubblico di Parigi. L'Orchestra della Rai brilla compatta ed equilibrata. Mancano forse le ricercatezze sulle soglie dinamiche più sottili, compensate però da un divisionismo timbrico dalla trasparenza assoluta.
Letizia Michielon
© riproduzione riservata
In Harold en Italie di Berlioz, Sinfonia per viola concertante e orchestra ispirata al Childe Harold's Pilgrimage di Byron, Conlon valorizza il ruolo drammaturgico svolto dallo strumento solista, l'eccellente Ula Ulijona, al cui timbro velato e profondo il compositore affida l'espressione del proprio tormentato male di vivere, come Liszt abilmente intuì. Lettura che proietta Berlioz quale precursore del sinfonismo vagamente descrittivo di La Mer, liberata a propria volta da atmosfere eccessivamente brumose e misteriose. Proprio Debussy fu tra gli entusiasti ammiratori de L'Oiseau de feu, il balletto con cui nel 1910 il giovane Stravinskij ammaliò il pubblico di Parigi. L'Orchestra della Rai brilla compatta ed equilibrata. Mancano forse le ricercatezze sulle soglie dinamiche più sottili, compensate però da un divisionismo timbrico dalla trasparenza assoluta.
Letizia Michielon
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