Criminali adolescenti a caccia di soldi e potere

Domenica 13 Novembre 2016
NAPOLI - Uno striscione con la scritta «Saviano, Napoli ha bisogno di amore non di fango», firmato da Napoli Nazione, ha accolto ieri nel quartiere Sanità, a Napoli, lo scrittore che nel pomeriggio presentava il suo ultimo libro La paranza dei bambini (ed. Feltrinelli, 18.50 euro), dopo la presentazione di venerdì a Roma. aviano ha replicato con un post su Facebook: «Questo striscione lo ha messo lì chi odia Napoli. Perché fango non è raccontare, fango è uccidere, spaventare, terrorizzare, togliere speranza e azzerare ogni futuro possibile».
All'incontro al Nuovo Teatro a San Vincenzo alla Sanità è intervenuto anche il pm della procura partenopea Henry John Woodcock, che ha sostenuto che «aprire una scuola significa chiudere un carcere, come diceva Victor Hugo», sottolineando anche il suo stato d'animo durante i processi per la paranza dei bambini, l'inchiesta conclusasi pochi giorni fa con molte condanne per i baby killer di Napoli e che dà anche il titolo al libro che Saviano. «Prima di andare in aula a chiedere la segregazione di un essere umano di 19 o 20 anni, a volte avverto senso di malinconia, di pietas in senso latino, perché si tratta di creature inconsapevolmente sospinte verso la polizia mortuaria o il carcere».
Il nuovo romanzo dell'autore di Gomorra è ispirato a fatti reali, e dà voce a quei ragazzini in scooter che sfrecciano contromano alla conquista di Napoli, armati e disposti a tutto per fare soldi, senza temere il carcere e la morte. Saviano ha detto di aver seguito il metodo di Franco Rosi nel film Le mani sulla città dove «personaggi e fatti narrati sono immaginari, è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce».
Paranza è parola che viene dal mare, dalle barche a vela usate per la pesca a strascico che ingannano i pesci con la luce, come sono ingannati i suoi protagonisti. Crudo e senza scampo, il romanzo ci mette di fronte alla controversa ascesa di una paranza, un gruppo di fuoco legato alla Camorra, e del suo capo, il giovane Nicolas Fiorillo detto Maraja, leader di un gruppo di ragazzi che si muovono tra innocenza e sopraffazione. I paranzini seminano il terrore, vogliono il controllo dei quartieri sottraendolo alle paranze avversarie e per farlo stringono alleanze con vecchi boss in declino. Per loro giusti e ingiusti, buoni e cattivi sono tutti uguali. La vera distinzione è tra forti e deboli. Per chi non crede di avere una possibilità di costruirsi un futuro e nel valore del talento «meglio sparare prima di essere sparati».

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci