Canova ritorna negli Usa Omaggio a Washington

Mercoledì 19 Aprile 2017
Canova ritorna negli Usa Omaggio a Washington
Per la prima volta in due secoli, il modello originale della statua di George Washington commissionata a Antonio Canova dal Parlamento della Carolina del Nord raggiungerà New York per un evento espositivo in programma alla Frick Collection dal 22 maggio al 23 settembre del prossimo anno, e che avrà una sua replica italiana alla Gipsoteca e Museo canoviani di Possagno tra il 10 novembre 2018 e il 22 aprile 2019. La scultura in marmo raffigurante il primo presidente degli Stati Uniti d'America nelle vesti di condottiero romano, e in procinto di scrivere su una tavola il suo discorso di congedo alla Nazione, fu pensata per il Campidoglio di Raleigh e andò perduta il 21 gennaio 1831, a seguito di un incendio.
Riprodotta nel 1970 dal veneziano Ettore Vio, rimane una testimonianza fondamentale sul gusto del tempo e i rapporti tra Vecchio e Nuovo mondo. A tale proposito, Xavier F. Salomon, curatore della mostra e capo curatore della Frick Collection, ha evidenziato non solo che se l'originale in marmo del 1818 ci fosse ancora, sarebbe la prima scultura d'America, ma che la sensibilità artistica allora in voga negli Stati Uniti guardava all'architettura classica della Repubblica Veneta, come lascia intendere anche lo stile palladiano della Casa Bianca.
Da qui il comprensibile scatto d'orgoglio del direttore Mario Guderzo, nel sottolineare che il Museo di Possagno possiede tutti i modelli delle statue di Canova. Modelli, non copie, e in quanto tali altrettanto originali delle successive sculture in marmo. E la richiesta della presidente della Venice International Foundation e della Fondazione Canova, Franca Coin, di pensare a un gemellaggio tra Possagno e Raleigh, nel comune ricordo di questo artista visionario e ambasciatore del Veneto e dell'Italia, noto per la bellezza e la seduzione delle sue creazioni.
Quello è un grande progetto espositivo su uno degli artisti-simbolo della nostra regione, ha aggiunto l'assessore Cristiano Corazzari. Mentre durante gli approfondimenti sulla duplice mostra (comprensiva di oltre 200 lettere legate alla committenza e di un frammento della scultura in marmo con la firma dell'artista), grande attenzione è stata rivolta al terzo presidente Usa, Thomas Jefferson. Che, interpellato dai parlamentari della Carolina del Nord, mise subito in chiaro che nessun americano sarebbe stato in grado di scolpire una statua del predecessore. E che un simile incarico andava affidato senza esitazioni al più grande scultore esistente.
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