VENTIMIGLIA - Mentre un centinaio di migranti veniva identificato e caricato sui

Martedì 31 Maggio 2016
VENTIMIGLIA - Mentre un centinaio di migranti veniva identificato e caricato sui bus per il Sud Italia, altri 70 godevano dell'ospitalità della parrocchia di San Nicola, nel centro di Ventimiglia. Sgombero e accoglienza rappresentano le due facce del caso migranti nella città di confine dove da settimane circa 150 migranti si erano accampati generando una situazione di emergenza per cui il sindaco aveva emesso un'ordinanza di sgombero per motivi di igiene e sicurezza scaduta domenica alle 13.
Ieri la tendopoli lungo il fiume Roja che doveva essere sgomberata si era trasferita in spiaggia. Poi i migranti hanno presagito che era imminente il blitz delle forze dell'ordine e si sono sparpagliati. Alcuni sono rimasti in spiaggia, altri si sono spostati in stazione, altri nel vicino comune di Camporosso, ma molti hanno trovato accoglienza nella parrocchia di San Nicola dopo l'ok del vescovo di Ventimiglia, monsignor Antonio Suetta.
All'alba è scattato il blitz: senza incidenti. Gli stranieri sono stati perquisiti, caricati sui bus, portati in questura a Imperia per l'identificazione e da qui a Genova da dove con due voli charter hanno raggiunto Bari e Catania per andare nei centri di accoglienza. Destino diverso per altri che fino a poche ore prima erano compagni di tenda e che la sera prima avevano invece scelto la parrocchia. Padre Francesco Marcoaldi: «Resteranno qui fino a quando non sarà trovata una soluzione». Ma c'è chi mette in guardia da forzature, come il governatore ligure Giovanna Toti: «Ci mancherebbe altro che l'accoglienza non fosse una priorità della Chiesa cattolica» che però non può essere «contra o extra legem».

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