Venezia, 3 mesi dopo il Bataclan sempre freschi i fiori per Valeria

Domenica 14 Febbraio 2016
A tre mesi dalla scomparsa, i fiori sulla tomba di Valeria Solesin sono sempre freschi. Il tumulo nel terzo recinto del cimitero di San Michele si distingue dalle altre non solo per essere ancora privo di lapide, ma per l'assenza di simboli religiosi, se si escludono una madonnina e tre immagini sacre di Santa Lucia e Padre Pio appoggiate discretamente da chi si è fatto vivo per renderle omaggio. Su una sottile stele bianca, unicamente una targa di ottone con il cognome, il nome e le date di nascita e di morte, sormontate dalla più nota foto a colori della giovane ricercatrice e volontaria di Emergency tra le vittime dell'attentato al Bataclan. E sul cumulo di terra, in ordine nonostante la pioggia, rose rosse e bianche, girasoli, margherite e fiori gialli e azzurri, insieme alla pianta sempreverde con nastro rosso e blu della città di Parigi (sopravvissuta alle tante corone di fiori delle autorità, ormai rimosse) e ai ricordini di amiche e amici: una palla da tennis, un cuore di vetro, un sole che ride di legno.
Un semplice foglietto datato 6 gennaio: «Un grande abbraccio da Dro per te, splendido angelo. Ciao Valeria». E nella quiete di San Michele, l'avvicinarsi silenzioso della signora Gabriella: «Passo spesso a trovarla, anche se non la conoscevo. Continua a colpirmi la sua giovane età, e lo stesso vale per i suoi coetanei che riposano qui. A tutti loro, al pari dei miei cari, non faccio mancare mai una preghiera. E mi conforta il constatare come Valeria non sia stata dimenticata».
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