Veneto Banca in fibrillazione. Oggi il nuovo cda scaturito dall'assemblea del 5

Lunedì 30 Maggio 2016
Veneto Banca in fibrillazione. Oggi il nuovo cda scaturito dall'assemblea del 5 maggio si riunisce per fissare la forchetta di prezzo delle azioni da porre in offerta al pubblico dal 6 al 20 giugno ai vecchi soci, la quotazione dovrebbe arrivare il 27 giugno. Ma la situazione è tesa e lo sbarco in Borsa è un'incognita, tanto che il fondo Atlante e Banca Imi (gruppo Intesa Sanpaolo) potrebbero oggi sottoscrivere un accordo di sub garanzia sulle azioni inoptate. La risposta degli investitori istituzionali e locali sarebbe limitata. E il pavimento di quotazione a 10 centesimi non ha dato ottimismo al mercato, anzi. Ormai l'idea che serpeggia tra gli azionisti ex popolari è che Veneto Banca possa fare la stessa fine di Popolare Vicenza: azioni azzerate, prezzo per la Borsa ridicolo e un valore che alla fine dell'aumento potrebbe essere anche più basso del miliardo da immettere in cassa entro fine giugno come da ordini Bce. Una catastrofe finanziaria che agita il sonno di grandi e piccoli soci, i più colpiti da questo terremoto arrivato da lontano che solo oggi manifesta tutti i suoi effetti. Il tutto mentre c'è l'impressione forte di una Veneto Banca divisa: da una parte il cda capitanato da Stefano Ambrosini, che sta cercando di trovare un socio forte che possa supportare l'aumento e la quotazione (Bper ora nicchia), dall'altra una dirigenza concentrata sul progetto Serenissima, con sovrapposizioni su deleghe e poteri. In più c'è l'offensiva mediatica contro il vice presidente Giovanni Schiavon, che ha manifestato l'idea di potersi dimettere. Una situazione che porta le associazioni dei soci a iniziative anche clamorose. Patrizio Miatello del Coordinamento don Torta chiama in causa direttamente il premier: «Gli vogliamo consegnare direttamente una lettera, Renzi si deve muovere, varare una commissione d'inchiesta, siamo davanti a un'emergenza nazionale: non c'è in gioco solo il risparmio di 220mila soci di Popolare Vicenza e Veneto Banca, a rischio ci sono anche migliaia di fidi, prestiti, mutui garantiti dalle azioni azzerate delle banche. Invitiamo Renzi venerdì 3 giugno alle 17 in parrocchia a Dese (Venezia) come invitiamo tutte le istituzioni e associazioni, i sindacati dei dipendenti, per discutere di questa crisi che sta mettendo in ginocchio il Veneto». L'avvocato Matteo Moschini del Movimento Difesa del Cittadino invoca rispetto per magistrati (ci sono in corso indagini sia su BpVi che su Veneto Banca) e fiducia nella giustizia: «Entro fine anno Consob renderà operativo l'arbitro che accelererà la soluzione delle controversie con le banche». Ma ora c'è da cercare di vincere la sfida della Borsa.
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