Variante emoglobinica "targata" Belluno

Domenica 28 Agosto 2016
Si chiama "Belluno" la nuova variante emoglobinica mai descritta prima. Il nome in onore della città che ospita l'ospedale San Martino di Belluno che comprende l'ematologia guidata dal dottore Graziano Pianezze di Alleghe.
È stato proprio il presidente dell'associazione Nuovi Traguardi (ente che combatte le malattie del sangue) lo scopritore di questa variante che non comporta alterazioni funzionali. La scoperta è di quelle importanti da meritare un lungo articolo nel numero di giugno della rivista scientifica internazionale "Hemoglobin" con il titolo "Hb Belluno". L'articolo vede come primo autore il dottor Graziano Pianezze, l'ematologo dell'azienda Usl descrive il lavoro per l'identificazione della nuova variante eseguito in collaborazione dell'Università di Ferrara. L'emoglobina è una proteina contenuta nei globuli rossi che conferisce loro il caratteristico colore. La funzione principale di questa proteina è il trasporto dell'ossigeno dai polmoni ai tessuti dove è utilizzato per produrre energia. Ad oggi sono note 1264 varianti genetiche dell'emoglobina. Gran parte delle varianti è dovuta alla sostituzione di una sola base nel gene delle catene beta o alfa dell'emoglobina, con conseguente variazione di un aminoacido nelle corrispondenti proteine. Alcune varianti, come ad esempio l'emoglobina S sono molto diffuse nelle zone vicine all'equatore dove è endemica la malaria. Molte di queste ultime varianti prendono il nome dalla città o dalla regione dove sono state riscontrate per la prima volta (ad esempio emoglobine New York, Marseille, Graz, Ankara, Windsor, Nagasaki, Strasbourgà). Anche molte delle varianti identificate in Italia hanno preso il nome dalla città in cui sono state identificate per la prima volta: emoglobine Sassari, Torino, Bari, Rovigo, Legnano ed ora anche Belluno.

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