Valorizzazione turistica del sito

Sabato 27 Maggio 2017
Valorizzazione turistica del sito
Recuperare la vecchia stazione di Castellavazzo? Prima era un sogno, poi è diventata un'idea. Ora è un progetto. Lì, in quella che un tempo era la casa dei treni, è destinato a sorgere un laboratorio didattico, finalizzato a garantire l'apprendimento della tecnica del legno, della pietra e, in generale, dell'arte. Attualmente lo stabile è in condizioni di degrado? Solo a una prima vista, nel senso che la struttura della stazione è solida: con tanto impegno e un imprescindibile lavoro di squadra, il laboratorio artistico vedrà la luce in un futuro non troppo lontano. Tutto ciò rientra in un più ampio progetto di riqualificazione della zona. E nell'accordo che ha coinvolto Rfi, Anas, il Comune di Longarone e l'associazione Io amo Castellavazzo alla quale l'ente di Palazzo Mazzolà darà in comodato gratuito l'ex stazione. Allargando l'orizzonte, il territorio è stato oggetto di una serie di interventi nell'area dell'ingresso nord di Castellavazzo e orientata verso la statale 51 di Alemagna: «La zona ha cambiato volto - sono le parole del sindaco di Longarone, Roberto Padrin - grazie al taglio di arbusti e alle operazioni di messa in sicurezza. L'obiettivo era dare un'immagine nuova e ordinata di un territorio che ha grandi potenzialità pure a livello turistico. E può essere rilanciato anche su questo fronte. Il prossimo passo sarà sistemare l'area attorno alla stazione». Fondamentale il contributo offerto dai volontari e dagli operai, mentre l'Anas ha messo a disposizione i movieri: «Tutto ciò conferma il fervore delle associazioni locali - ha concluso Padrin - . Un ringraziamento a Mirko Salvador, che ha coordinato gli interventi e a tutti i volontari». I lavori di manutenzione e messa in sicurezza vanno letti anche in prospettiva iridata, come assist per i Mondiali di Cortina 2021: ora, infatti, il versante che sovrasta la statale di Alemagna è completamente ripulito dalla vegetazione. «Si tratta di un progetto molto importante - ha concluso il sindaco Padrin - anche perché alcuni alberi di grosse dimensioni potevano creare dei problemi».

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