Unioni civili, Grillo ci ripensa «M5s, libertà di coscienza»

Domenica 7 Febbraio 2016
Unioni civili, Grillo ci ripensa «M5s, libertà di coscienza»
Ennesimo colpo di scena sulla legge sulle Unioni Civili. Questa volta sono i 5Stelle a cambiare le carte in tavola con l'improvvisa decisione - che contraddice quanto affermato finora dal Movimento - di lasciare la libertà di coscienza ai senatori pentastellati. Finora i 5Stelle avevano detto che avrebbero votato la legge se non fosse stata cambiata, compreso il passaggio più delicato, ovvero quello dell'eventuale adozione dei figli di uno dei partner della coppia omosessuale (stepchild adoption).
Sul piano politico dunque finora la legge marciava sul binario di una risicata ”strana maggioranza” in Senato composta da Pd (quasi tutto) e 5Stelle, che stava provocando più di qualche mal di pancia fra i centristi (di maggioranza e d'opposizione).
Ma ieri mattina sul blog di Beppe Grillo è apparso questo post: «Nel disegno di legge è prevista la stepchild adoption, letteralmente adozione del figliastro, per le coppie omosessuali — si legge sul blog - Questo è il punto in cui le sensibilità degli elettori, degli iscritti e dei portavoce Movimento 5 Stelle sono varie per questioni di coscienza. Nella votazione online che si è svolta a ottobre 2014, non era presente alcun accenno alle adozioni e gli iscritti del M5S non hanno potuto dibattere su questo argomento specifico».
Ecco quindi la svolta: «In seguito alle tante richieste da parte di elettori, iscritti e portavoce M5S su questo tema etico, si lascia pertanto libertà di coscienza ai portavoce M5S al Senato sulle votazioni agli emendamenti della legge Cirinnà e alla legge nel suo complesso anche se modificata dagli emendamenti».
Mentre una parte della base del Movimento ha iniziato a protestare - e un'altra parte ad applaudire - si sono scatenate le reazioni politiche. I centristi, a partire da Angelino Alfano, non hanno nascosto la propria soddisfazione. «Ora la legge può saltare», ha immediatamente twittato il leader Ncd.
Ufficialmente i Democrat - che a dire il vero sulla coerenza grillina sono sempre stati scettici - fanno buon viso a cattivo gioco. «La decisione di Grillo di lasciare libertà di voto sui punti delicati del ddl sulle unioni civili è giusta. Da sempre il Pd lascia libertà di voto ai suoi parlamentari quando sono in gioco valori etici o decisioni sulla persona», afferma il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda.
«Resto convinto -aggiunge- che una discussione seria sul merito della legge senza ostruzionismi e caterve di voti segreti strumentali possa aiutare a trovare un'ampia convergenza su una legge che anche l'Europa ci ha incoraggiati ad approvare rapidamente».
La mossa M5S sulla libertà di coscienza nel voto sulle Unioni civili comunque fa salire le «quotazioni» della ipotesi di stralciare la stepchild adoption dal ddl Cirinnà, per delegare il governo a riformare la legge sulle adozioni e affrontare dunque in un secondo momento il tema. Uno «stralcio light», ovvero leggero, è dunque una delle ipotesi in campo anche se da Palazzo Chigi fino a venerdì sera erano arrivati discreti ma chiari segnali di frenata su questa ipotesi. In realtà al Nazareno si teme che l'improvvisa retromarcia di Grillo non sia altro che il risultato di discrete ma energiche pressioni degli ambienti che non gradiscono l'approvazione dell'intera legge e non solo della stepchild adoption.
Nel week end si verificheranno gli schieramenti e le possibili vie d'uscita. L'alternativa è infilare la legge nel tritacarne dei voti segreti.
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