Un mensile di 19mila euro, il record europeo

Martedì 25 Ottobre 2016 di per gli inquilini del Palazzo
Ogni deputato italiano percepisce circa 19 mila euro lordi al mese. Quella dei deputati è la busta paga più ricca tra tutti i parlamentari dei paesi dell'Unione europea, con una spesa media per le casse dello Stato di 19.170 euro al mese che, tra indennità ulteriori e diaria, arrivano a pesare oltre 16 mila euro netti al mese. Per il trattamento economico dei 630 parlamentari eletti, quest'anno la Camera dei deputati spenderà 144.925.000 euro che moltiplicata per i cinque anni del mandato, se la legislatura si chiuderà alla scadenza naturale nel 2018, supera i 700 milioni di euro.
Il dato è quello ufficiale che proviene dal progetto di bilancio 2016 della Camera, approvato lo scorso 3 agosto che prevede due macro voci per la busta paga dei deputati, una per gli stipendi e l'altra per le spese dei deputati. Il capitolo 1.000 dedicato alle indennità dei deputati, quest'anno pesa nel bilancio della Camera per 81,285 milioni di euro divisi tra indennità parlamentari (78,95 milioni), indennità d'ufficio (2,2 milioni) e altre indennità (135 mila). Il capitolo 1005, è dedicato al «rimborso delle spese sostenute dai deputati per l'esercizio del mandato parlamentare» e pesa per 63.640.000 di euro diviso tra rimborso spese di soggiorno, la così detta diaria (26,5 milioni), rimborso spese per l'esercizio del mandato parlamentare (27,9 milioni), rimborso spese di viaggio (8,45 milioni) e rimborso spese telefoniche (790 mila). Vediamo in che modo queste cifre vengono ripartite nella busta paga di un singolo deputato.
Si parte dall'indennità mensile di 10.435,00 euro lordi che porta a un netto di 5.246,54 euro netti, dai quali il deputato italiano dovrà pagare soltanto le addizionali regionali e comunali per arrivare mediamente a 5.000 euro tondi. Tra i 5.000 euro di ritenute, il parlamentare oltre alle tasse (IRPEF) si paga la pensione, l'assegno di fine mandato e l'assistenza sanitaria integrativa.
Al fianco all'indennità, dal 1965 il deputato percepisce anche la diaria che attualmente è di 3.503,11 euro, importo che viene decurtato di 206,58 euro per ogni giorno di assenza dalle sedute dell'Assemblea in cui si svolgono votazioni con il procedimento elettronico, ma viene considerato presente, spiega il regolamento, «se partecipa almeno al 30% delle votazioni della giornata». Nella busta paga poi c'è spazio per il rimborso delle spese per l'esercizio del mandato, di 3.690 euro, erogati per metà in maniera forfetaria e per l'altra metà come rimborso di alcune spese che devono essere documentate (collaboratori, consulenze, gestione dell'ufficio, convegni...).
Per i viaggi, oltre alle tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea, per raggiungere l'aeroporto del luogo di residenza e Montecitorio da Fiumicino, gli vengono versati ulteriori 3.323,70 euro al trimestre se il deputato risiede fino a 100 km da un aeroporto, 3.995,10 euro se risiede oltre i 100 km. Al deputato infine vengono rimborsati anche 1.200 euro l'anno come rimborso forfetario delle spese telefoniche. Delle ritenute oltre ai contributi per la pensione, 526,66 euro sono destinati all'assistenza sanitaria integrativa, 784,14 euro all'assegno di fine mandato. © riproduzione riservata

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