Troppo aggressivo e beveva troppo

Giovedì 30 Marzo 2017
Troppo aggressivo e beveva troppo
Il richiedente asilo non voleva andarsene dalla struttura di accoglienza: alla fine per lui si sono spalancate le porte del carcere.
Poteva finire molto peggio il disordine che si è creato ieri, intorno all'una, nella struttura per richiedenti asilo di via Vittorio Veneto, sopra la sede della polizia Postale. Lì è arrivata la polizia che doveva notificare a uno dei migranti, ospiti della cooperativa, il provvedimento emesso dalla Prefettura. Moussa Sidibe cittadino del Mali di 34 anni, alloggiato a Belluno in attesa di conoscere l'esito della sua richiesta di asilo, aveva tenuto comportamenti aggressivi sia nei confronti del personale della coop che degli altri ospiti della struttura. Nel 2016 era stato diffidato ma non era servito a nulla. Inoltre era stato trovato più volte a chiedere l'elemosina: soldi con cui puntualmente si comprava gli alcolici che forse aiutavano nell'innescargli quel tipo di comportamenti. Inevitabile quindi la revoca dell'accoglienza.
Non si sa se anche ieri avesse bevuto, ma certamente non l'ha presa bene la notizia dello sfratto. Così quando è arrivata la polizia che gli ha spiegato che doveva andarsene ha iniziato a dimenarsi stendersi, a opporre resistenza. A fianco a lui anche gli altri ospiti, che gli hanno dato man forte perché pensavano che anche per loro era stato disposto l'allontanamento dalla struttura di accoglienza. Così sono intervenute pattuglie delle Volanti, della Stradale e ancora agenti della Digos e della Mobile. Alla fine gli animi si sono calmati, ma non quelli del 34enne che è stato portato in questura e è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale: nel pomeriggio è finito a Baldenich.
Così quello che doveva essere un provvedimento amministrativo è diventato penale. La posizione degli altri 8 inquilini verrà vagliata nei prossimi giorni, sulla base della relazione di servizio. Potrebbe scattare una diffida se non la revoca delle misure di accoglienza anche per loro, ovvero l'espulsione dalle case delle coop e il ritiro di ogni diritto ai pasti e al pocket money. Per l'assessore al sociale Valentina Tomasi l'episodio di ieri è la dimostrazione di come il sistema funzioni. «Sono soddisfatta per come viene gestita l'accoglienza in provincia commenta -, anche nelle maggior difficoltà. Non c'è buonismo in tutto questo, l'ospitalità da parte del territorio c'è ma solo se le regole vengono rispettate. Quanto accaduto ieri dimostra come la Prefettura stia operando bene, intervenendo immediatamente davanti a comportamenti non corretti».

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