Trentin rimonta e "brucia" Moser

Venerdì 27 Maggio 2016 di A Pinerolo splendido spunto dell'italiano, aiutato dal compagno di squadra Brambilla
La tappa più lunga del Giro d'Italia 2016 sorride a Matteo Trentin, che con uno splendido spunto beffa agli ultimi 300 metri Moreno Moser e il compagno di squadra della Etixx-Quickstep Gianluca Brambilla, pronti a giocarsi la vittoria. In realtà l'unico sorpreso è stato il nipote del grande Francesco, perché l'ex maglia rosa sapeva che il suo compagno stava arrivando; non a caso il vicentino non ha dato cambi nel finale. «È stata una vittoria di squadra - racconta Trentin, che a fine gara ha ricevuto i complimenti doc di Eddy Merckx - Quando Moser è scattato sulla salita di Pramartino, Brambilla l'ha seguito e io sono andato con il mio passo. Poi ho fatto la discesa a tutta, arrivando sul duo di testa a gran velocità nel momento giusto».
Sacha Modolo giunge quarto per il secondo giorno consecutivo dimostrando in questo Giro di essere più di un semplice velocista. Veneto in ogni caso grande protagonista con un poker nei primi 10, perché Matteo Busato ha chiuso settimo e il "social" Davide Malacarne decimo.
La Muggiò-Pinerolo di 244 km è stata caratterizzata da una fuga di 24 uomini partita subito dopo il via, con il gruppo che si è disinteressato dando vita a due corse parallele, la prima per la vittoria di tappa e la seconda con protagonisti gli uomini di classifica, giunti a oltre 13'. In realtà nella sfida fra i big non è successo molto, con Steven Kruijswijk sempre nelle prime posizioni in pieno controllo. Vincenzo Nibali, che in mattinata si era sottoposto ad una serie di esami, ha mostrato una buona brillantezza. «Sull'ultimo strappo sono rimasto a ruota di Valverde perché era il terreno adatto a lui - racconta il siciliano - Poi in discesa ha provato ad allungare, ma ormai era difficile».
OGGI. La diciannovesima tappa, Pinerolo-Risoul di 162 km, propone la Cima Coppi posta ai 2744 metri del Colle dell'Agnello al termine di una salita di 21 km; molto impegnativa soprattutto la seconda parte, con tratti al 15%. Seguirà una discesa di 43 km che porterà la carovana in Francia. L'ascesa finale verso Risoul è lunga 12.8 km, con pendenza media del 6.9%. «Mi piacciono queste salite - dice Kruijswijk, sempre più autorevole - Vorrei davvero vincere una tappa». Nibali scoprirà se il podio finale può ancora essere alla portata. Da segnalare che gli allevatori della zona, alle prese con le stragi di greggi, hanno chiesto all'organizzazione di non esporre in terra francese la mascotte del lupacchiotto Wolfie, ritenendo la cosa una provocazione e minacciando ripercussioni sulla corsa. Saranno accontentati.
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