«Toccava le provette»: tre nei guai

Venerdì 9 Dicembre 2016
«Toccava le provette»: tre nei guai
«Esercitava mansioni che solo un tecnico sanitario di laboratorio biomedico poteva svolgere». È questa l'accusa che la Procura rivolge a un'infermiera dell'ospedale Gaggia Lante per fatti accertati nel 2011 all'Unità trasfusionale di Feltre. «Non c'era personale, eravamo in pochi», questa la difesa dell'ospedale.
La vicenda verrà ricostruita in aula dal 2 febbraio prossimo. Alla sbarra tre imputati: l'infermiera 60enne, il suo primario (G.D.M. 63 anni residente a Montebelluna) e persino i direttore del presidio ospedaliero (L.T. 63 anni residente a Valdobbiadene). Tutti difesi dall'avvocato Roberta Resenterra di Feltre.
L'infermiera dovrà rispondere di esercizio abusivo della professione, perché sarebbe stata priva del titolo abilitativo necessario ad esercitare quel tipo di mansioni nel laboratorio analisi. Cosa faceva? Ritirava dal frigo gli emocomponenti (prodotto che viene ricavato dal sangue intero), scaricava le richieste di emocomponenti scadute. Si occupava poi dell'esecuzione di richieste di emocomponenti e ancora esecuzione di test immunoematologici per pazienti interni e esterni dell'ospedale. Insomma mansioni tipiche del tecnico di laboratorio biomedico che la donna avrebbe quindi esercitato senza averne in realtà i titoli. Il tutto con l'assenso del suo direttore: del primario del centro trasfusionale. È per questo che la Procura ha chiamato alla sbarra anche lui. Il tutto era partito da una lettera anonima. Ma non ci sarebbe stata nessuna volontà di non rispettare la normativa sulle mansioni dei tecnici di laboratorio: tutto invece sarebbe precipitato a causa dell'urgenza di assicurare comunque il servizio anche se il numero del personale e in particolare dei tecnici era insufficiente in quel periodo.
Infine il direttore dell'ospedale è imputato di omessa denuncia. Secondo l'accusa, pur conoscendo perfettamente la situazione e sapendo che poteva essere esercizio abusivo della professione di tecnico di laboratorio, non avrebbe fatto nulla o segnalato all'autorità giudiziaria. Solo nel corso del processo si conosceranno i dettagli della vicenda.

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