Terrorista con il sussidio regionale di disoccupazione e pure seguito dai servizi

Domenica 28 Febbraio 2016
Terrorista con il sussidio regionale di disoccupazione e pure seguito dai servizi
Terrorista con il sussidio regionale di disoccupazione e pure seguito dai servizi sociali dell'Ambito assistenziale. E scoppia la polemica. Ajhan Veapi, il 37enne macedone arrestato a Mestre percepiva i benefici del fondo regionale di solidarietà messo a disposizione dal Friuli Venezia Giulia. E ieri la Regione ha scelto di intervenire, spiegando il funzionamento del fondo che anche l'ex muratore macedone, accusato di reclutare jihadisti, percepiva da almeno due anni. Più o meno 500 euro al mese. L'assessore regionale alle Politiche sociali, Maria Sandra Telesca, ha infatti espresso "turbamento per le notizie apprese, ma grande fiducia nell'opera di prevenzione messa in atto dalle forze dell'ordine. La misura assistenziale, posta in essere dalla giunta precedente (guidata dal forzista Renzo Tondo, ndr), veniva erogata dai servizi sociali dei Comuni sulla base di criteri generali definiti a livello regionale, ma con possibilità di introdurre alcune variabili. Il limite Isee previsto era di 8000 euro e - ha aggiunto l'assessore - ne usufruivano circa 6000 nuclei familiari». Soldi che la Regione eroga anche a chi come Veapi era sottoposto a indagine penale. Per perdere l'assegno, infatti, si deve finire in carcere. Spiegazioni e precisazioni quelle dell'assessore regionale che non sono riuscite però a distendere un clima sempre più incandescente per quei soldi pubblici che finivano nella mani di un reclutatore dell'Isis.
Il caso di Ajhan Veapi rappresenta, insomma, il classico tappo che salta per la troppa pressione. E il malcontento che già covava tra i cittadini e le forze politiche ora sta esplodendo. Il fatto poi che tutti fossero a conoscenza dell'indagine in corso su Ajhan Veapi non fa altro che alimentare le fiamme. Nelle ultime ore, soprattutto ad Azzano Decimo (il comune della provincia di Pordenone in cui era domiciliato il macedone arrestato a Mestre), fioccano le richieste di dimissioni. Quelle del sindaco Marco Putto (eletto da una coalizione formata da Pd e liste civiche), ad esempio, sono invocate dalla Lega Nord locale.
«Da due anni - ha commentato l'esponente locale del Carroccio, il vulcanico ex sindaco Enzo Bortolotti - mettiamo in guardia il centrosinistra sul tema della sicurezza. Non siamo mai stati ascoltati».
Frecce, queste, scagliate anche verso Trieste, e in particolare nei confronti del vicepresidente regionale, Sergio Bolzonello. «Ha permesso che a Pordenone nascesse una moschea, se ne vada» taglia corto Bortolotti.
Ma non è ancora tutto. Non solo Veapi percepiva il sussidio, ma era pure seguito da un assistente sociale dell'Ambito 6.3 che gestisce i soldi della Regione. L'assegno, infatti, era subordinato al monitoraggio periodico di un assistente incaricato di verificare i progressi volti ad un reinserimento sociale e lavorativo. Il reclutatore dell'Isis su questo fronte non ha mai "sgarrato": ha sempre seguito le regole imposte dal patto con il suo "assistente". Del resto l'indagine in corso non poteva - regolamento alla mano - interrompere il finanziamento, mentre saltare un colloquio di lavoro ne avrebbe subito l'erogazione. Il reclutatore non ne ha saltato uno.
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