Tempi biblici per il passaporto e da Belluno si va a Cortina

Domenica 18 Giugno 2017
Tempi biblici per il passaporto e da Belluno si va a Cortina
Niente passaporti nel capoluogo. Per ottenere il documento, prima di due mesi, è necessaria la salita a Cortina. È quanto si è sentito rispondere, ieri mattina, un cittadino bellunese rivoltosi alla Questura di Belluno per ottenere il pezzo di carta necessario ad entrare nei Paesi che non fanno parte della Comunità Europea. Troppo lunghi i tempi d'attesa, l'uomo è stato rimbalzato a Cortina. La vicenda ha coinvolto il consigliere uscente di maggioranza, nonché ex delegato del Soccorso Alpino, Fabio Rufus Bristot. E gli ha fatto saltare la mosca al naso. «Il passaporto non è per me, io l'ho fatto diversi anni fa e non ricordo nemmeno quanto ci ho messo per ottenerlo, allora - spiega -. Ieri mattina ho accompagnato la figlia della mia compagna alla quale il documento serve per un viaggio previsto tra poco più di due settimane». Insomma, i tempi sono stretti e, ieri mattina, si sono scontrati con quelli lunghissimi, oltre le aspettative, della burocrazia. «Mi è stato risposto che per ottenerlo avremmo dovuto attendere due mesi - racconta, ancora spazientito dall'accaduto -. Così siamo partiti alla volta di Cortina. Lì ci è stato assicurato che potremmo tornare a ritirarlo entro dieci, massimo quindici giorni». Insomma il pass per entrare nel Paese meta del suo viaggio arriverà in zona Cesarini, quando già le valigie saranno praticamente pronte. L'importante, chiaro, è ottenere il documento in tempo ma, anche se sulla questione il questore di Belluno Michele Morelli, interpellato, preferisce non rispondere, Bristot non ci sta a fare finta di nulla. «Com'è possibile essere costretti a fare 300 chilometri, ossia due viaggi di andata e ritorno, per una simile procedura? - chiede e si chiede -. Forse in questura a Belluno hanno un carico di lavoro eccessivo e troppo poco personale, non lo metto in dubbio, ma allora bisogna trovare una soluzione. Esiste un vecchio disegno di legge per trasferire queste competenze ai Comuni, applichiamolo e di pari passi digitalizzare e meccanizzare tanti passaggi».