Tangenti a Brindisi, arrestato il sindaco

Domenica 7 Febbraio 2016
BRINDISI - Dal business dei rifiuti spunta la presunta tangente per il sindaco: 30 mila euro per pagare a Equitalia debiti tributari e previdenziali maturati nella vita precedente, quella da giornalista e titolare di un'agenzia di comunicazione. A beneficiarne sarebbe stato il primo cittadino di Brindisi, Mimmo Consales, che si era autosospeso dal Pd nel 2013 in virtù delle inchieste giudiziarie sul suo conto, e che è stato arrestato all'alba di ieri (e messo ai domiciliari) insieme ad altre due persone. C'è poi un indagato a piede libero.
Consales era stato anche sfiduciato dal governatore della Puglia e segretario regionale Pd, Michele Emiliano, che in un tweet ha chiarito che ciò era avvenuto «proprio a causa delle inefficienze e irregolarità nel ciclo dei rifiuti». Dichiarando poi il proprio apprezzamento per il lavoro della magistratura e concludendo con la 'sentenza' politica: «La giunta deve cadere, deve restare solo un brutto ricordo per Brindisi». Le accuse contestate a vario titolo raccontano di ipotesi corruttive per atti contrari ai doveri d'ufficio. Ma anche di frode in pubblica fornitura, truffa in danno dell'ente municipale e di gestione abusiva di una discarica per le inadempienze riscontrate.
L'inchiesta era partita dalla News sas, l'agenzia di comunicazione le cui quote Consales aveva ceduto prima di candidarsi a sindaco. Sono spuntati pagamenti di contenziosi con assegni circolari. Ed è finito in carcere è stato Luca Screti, imprenditore del settore dell'ecologia ambientale, che dal Comune aveva ricevuto in appalto la gestione di un impianto di trattamento, in particolare il biostabilizzatore che avrebbe dovuto produrre anche Cdr e che è stato sottoposto a sequestro.

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