Storia infinita, quella dello stadio del ghiaccio di Auronzo (in foto):

Sabato 14 Giugno 2014
Storia infinita, quella dello stadio del ghiaccio di Auronzo (in foto): anno dopo anno, mettendoci una pezza, ha usufruito di proroghe, è stato sequestrato, dissequestrato. Il problema è semplice: i macchinari che raffreddano la piastra del pattinaggio, non sono in linea con le normative. E questa volta le proroghe non ci saranno: così è impossibile utilizzarlo. A nulla è servita la richiesta di declassamento.
La via sembra solo una: va eliminato il raffreddamento ad ammoniaca, riportando il palaghiaccio "in regola". La preoccupazione, a questo punto, è sia per i finanziamenti, sia per le attività sportive: vale a dire l'hockey, il pattinaggio artistico e libero, il curling.
«È un problema che ci preoccupa non poco - spiega il sindaco di Auronzo, Daniela Larese Filon -. Purtroppo, per due volte la richiesta di inserimento del nostro palaghiaccio nei finanziamenti "Odi", non è andata a buon fine. Anzi, l'anno scorso, non siamo entrati nemmeno in graduatoria e difficilmente vi entreremo, anche perché la Provincia di Bolzano ha dichiarato di ammettere solo quei progetti che rientrano nei loro programmi ed interessi».
Di fronte all'incertezza di un intervento complessivo, stimato in quasi 4 milioni di euro, è stata abbassata l'asticella, limitando i lavori alla ristrutturazione dell'impianto di raffreddamento e della pista di pattinaggio su ghiaccio: servirebbero 600 mila euro, di cui 460 mila a contributo.
Nel frattempo, la soluzione tampone potrebbe essere il posizionamento temporaneo di una piastra refrigerante mobile, simile a quelle che d'inverno vengono utilizzate come pattinaggio nelle città.
Un paio di anni fa in previsione di quest'emergenza, era stata prevista una spesa di circa 100 mila euro per il noleggio di un compressore sostitutivo che garantisse l'utilizzo dell'impianto.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci