Società partecipate, in arrivo tagli agli stipendi dei manager

Giovedì 20 Ottobre 2016 di Il reddito annuale potrebbe scendere a 100mila euro lordi, oltre la metà del tetto previsto dalla legge per la retribuzione annuale del primo presidente di Cassazione
ROMA - La revisione degli stipendi degli amministratori, dirigenti e dipendenti delle società partecipate è in arrivo. I manager delle aziende sotto una certa soglia di fatturato e un contingente di personale più ristretto potrebbero arrivare a guadagnare meno di 100 mila euro lordi all'anno. Dunque oltre la metà del tetto massimo fissato per legge, ovvero 240 mila euro, la cifra che percepisce il primo presidente dellaCorte di Cassazione. L'ipotesi è sul tavolo del ministero dell'Economia, che sta riscrivendo la tabella con i tetti stipendiali di coloro che lavorano nelle aziende partecipate da Stato ed enti territoriali. A delegare il Tesoro alla revisione delle retribuzioni è stata la riforma Madia delle società partecipate, approvata in estate, che oltre a ridurre le spa inutili o quelle in rosso, con l'obiettivo di portarle da 8 mila a 3 mila, punta a rivedere anche i meccanismi retributivi di quelle che rimarranno in vita. La riforma contiene una scadenza per la definizione del decreto taglia-stipendi da parte del ministero dell'Economia e delle finanze: dall'entrata in vigore del Testo Unico, ossia il 23 agosto, possono al massimo passare due mesi. La scadenza quindi è il prossimo 23 ottobre ma non è escluso, riferiscono dal Tesoro, che ci possa volere qualche giorno in più per chiudere il provvedimento che poi sarà inviato al Parlamento e alla Conferenza unificata per i pareri.
La prima azione concreta della riforma delle partecipate, dunque, potrebbe essere la revisione delle fasce stipendiali. La nuova tabella si sostituirà a quella contenuta nel decreto del Tesoro del 2013 che ha fissato gli attuali limiti agli emolumenti.

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