BELLUNO - (D.T.) Patto per il lavoro. Sindacati, aziende, istituzioni e politica insieme per rilanciare l'occupazione e salvare posti di lavoro. Perché l'idea è di fare rete tra le imprese che assumono e quelle in difficoltà, in modo da creare un «canale di salvataggio» e non disperdere le professionalità. L'appello arriva dalla Cisl Belluno Treviso. Che rilancia la necessità di un tavolo di lavoro con forte connotazione operativa in cui aziende, sindacati e amministratori possano confrontarsi per individuare strumenti e modalità per ricollocare i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro e attivare strumenti di solidarietà sia tra i dipendenti che tra le imprese.
«In questi mesi ci sono stati timidi segnali di risveglio del mercato del lavoro e della produzione industriale in provincia di Belluno - premette Rudy Roffarè, segretario Cisl Belluno Treviso -. Tuttavia la realtà del tessuto produttivo è molto articolato e complesso: da un lato ci sono aziende in espansione che hanno saputo investire in prodotto e innovazione e che hanno dipendenti giovani e con preparazione professionale medio-alta; dall'altro, imprese storiche che hanno dato molto in termini di crescita economica al territorio, ma che hanno subìto maggiormente la concorrenza internazionale e stanno licenziando». La ricetta? Passare dalle due diverse velocità dell'economia locale ad una sola velocità. «Abbiamo iniziato a ragionare tra di noi, ma serve un tavolo autorevole in cui ci si confronti su questi temi per individuare nuove modalità per ricollocare i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro e attivare strumenti di solidarietà sia tra i lavoratori, che tra le imprese - continua Roffarè -. Le aziende virtuose ci facciano sapere quali sono i profili professionali di cui necessitano e si cooperi per l'accesso a bandi nazionali o regionali come Garanzia Adulti per fare della seria riqualificazione professionale. Questo è il messaggio che lanciamo: fare un patto forte con le aziende che assumono per offrire loro persone preparate e motivate in base ai profili professionali da loro richiesti».
«In questi mesi ci sono stati timidi segnali di risveglio del mercato del lavoro e della produzione industriale in provincia di Belluno - premette Rudy Roffarè, segretario Cisl Belluno Treviso -. Tuttavia la realtà del tessuto produttivo è molto articolato e complesso: da un lato ci sono aziende in espansione che hanno saputo investire in prodotto e innovazione e che hanno dipendenti giovani e con preparazione professionale medio-alta; dall'altro, imprese storiche che hanno dato molto in termini di crescita economica al territorio, ma che hanno subìto maggiormente la concorrenza internazionale e stanno licenziando». La ricetta? Passare dalle due diverse velocità dell'economia locale ad una sola velocità. «Abbiamo iniziato a ragionare tra di noi, ma serve un tavolo autorevole in cui ci si confronti su questi temi per individuare nuove modalità per ricollocare i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro e attivare strumenti di solidarietà sia tra i lavoratori, che tra le imprese - continua Roffarè -. Le aziende virtuose ci facciano sapere quali sono i profili professionali di cui necessitano e si cooperi per l'accesso a bandi nazionali o regionali come Garanzia Adulti per fare della seria riqualificazione professionale. Questo è il messaggio che lanciamo: fare un patto forte con le aziende che assumono per offrire loro persone preparate e motivate in base ai profili professionali da loro richiesti».
