Siccità nei campi: raccolti martoriati

Martedì 22 Agosto 2017
Siccità e temperature bollenti. Peggio di Attila per gli agricoltori bellunesi. Perché dove sono passate l'assenza di piogge e il solleone delle settimane scorse non cresce più niente. La stagione agricola 2017 rischia seriamente di finire in archivio come una delle più disastrose degli ultimi anni. «Di sicuro sarà una stagione fallimentare» conferma Silvano Dal Paos. Il presidente di Coldiretti Belluno non si ferma alla sensazione: butta là un dato tutt'altro che confortante. Secondo le prime stime, si sarebbe perso un terzo del raccolto. In alcuni casi, addirittura i due terzi. «Per il mais e gli orticoli la stagione è davvero disastrosa - sottolinea Dal Paos -. La produzione sarà scarsa e di bassa qualità. Abbiamo perso un terzo della fienagione primaverile con il primo taglio e anche il secondo è molto scarso». Poca erba uguale poco latte: anche i pascoli montani pagano dazio. «Il latte in malga è poco: la produzione è scarsa - continua Dal Paos -. Anche i frutteti e i piccoli frutti stanno soffrendo. Nel caso dei pochi frutteti che abbiamo in provincia, molti hanno perso il 70-80% della produzione. I produttori di piccoli frutti sono disperati, perché hanno praticamente azzerato il raccolto. I frutti si sono seccati sulla pianta prima ancora di maturare. Complessivamente, possiamo dire di aver perso un terzo del raccolto. In casi specifici, invece, abbiamo perso tutto».
LA CAUSA La siccità. Che ha fatto il bello e il brutto tempo. Soprattutto il bello. Il combinato delle scarse piogge invernali, dell'assenza di neve e del lungo periodo senza temporali registrato tra luglio e inizio agosto hanno causato danni enormi alle produzioni agricole. Il deficit di precipitazioni registrato durante l'inverno ha influito sul cotico erboso e sulla fienagione di giugno. Del resto, nei dieci mesi tra ottobre e luglio sono caduti sul Veneto mediamente 705 millimetri di precipitazioni; la media del periodo 1994-2016 è di 919 millimetri. Quindi, dice Arpav, gli apporti del periodo risultano inferiori alla media del 23%, pari a un deficit di 214 millimetri. A novembre 2016 sono caduti mediamente 113 millimetri di pioggia, contro i 135 della media storica (significa -16%). A dicembre, pioggia assente e neve pure: 2 millimetri contro gli 80 della media storica (-97%). A gennaio la media direbbe 63 millimetri, quest'anno invece sono caduti solo 14 millimetri (-78%). E poi, c'è stata la siccità estiva. «Senza contare le locali grandinate e le bombe d'acqua - continua Dal Paos -. Quest'anno è dura. Ci salviamo solo perché abbiamo avuto un buon giro di turisti e quindi i prodotti locali sono stati venduti più facilmente».
LA SOLUZIONE Rischia di essere dura ogni anno, non solo quest'anno. «Ormai le stagioni siccitose non sono più una casualità - dice il presidente di Coldiretti -. Conviene che anche il Bellunese si attrezzi per dotarsi di impianti di irrigazione. E che gli imprenditori agricoli facciano le assicurazioni, per avere almeno un piccolo ristoro. Chiedo ai Comuni di stare vicino agli agricoltori: se perdiamo il settore primario, ne risente tutto il territorio».

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