«Serve più cura, dimostrando rispetto a turisti e residenti»

Sabato 22 Luglio 2017
Frazione del Nevegal. Non è una provocazione, ma una proposta concreta, quella di Franco Roccon, consigliere di minoranza. L'obiettivo? Ridurre la distanza tra Palazzo Rosso e il Colle. E quindi, aumentare il livello di cura del Comune nei confronti della sua località montana. Ricomincia dal Nevegal l'azione politica dell'ex candidato sindaco. Ricomincia da un ordine del giorno che verrà presentato in consiglio giovedì prossimo. Con una richiesta precisa: riconoscere il Colle come frazione vera e propria. «Di fatto, lo è - spiega Roccon -. Ma non viene riconosciuta come tale». Non è solo questione di cambiare il cartello marrone, che indica le località turistiche, con quello bianco delle frazioni. Ma la promozione a frazione potrebbe avere un valore ben preciso. «Sono convinto che sarebbe un segnale forte per avvicinare il Nevegal a Palazzo Rosso, visto che fino ad oggi la località viene praticamente dimenticata e lasciata a se stessa» continua Roccon. Gli esempi non mancano: si va dagli sfalci inesistenti all'incuria del Piazzale. Ma c'è di più: «L'amministrazione Massaro, nel precedente mandato, aveva definito una particolare scontistica per la tariffa rifiuti, rivolta alle attività produttive poste sopra gli 800 metri di quota - dice Roccon -. A quanto pare, nessuno sconto è stato applicato. Vediamo quanti consiglieri avranno il coraggio di votare questo ordine del giorno». Eppure, non c'è solo l'ordine del giorno per trasformare il Nevegal in frazione del Comune. C'è sempre, forte e chiara, l'intenzione di istituire il capofrazione, a beneficio anche delle altre aree periferiche di Belluno. Sarà questo uno dei temi di lavoro di Passi di civiltà bellunese, l'associazione costituita da Franco Roccon «per non disperdere le forze attive nate dalla lista che mi ha appoggiato durante le comunali. L'associazione darà vita a nuclei operativi di lavoro per portare avanti le tematiche che ci stanno a cuore».
TARIFFA O TRIBUTO? Tra gli argomenti di Civiltà Bellunese anche quello relativo alla Tari. Roccon difatti porterà in consiglio una mozione per chiedere al sindaco se sui rifiuti i bellunesi pagano una tariffa o un tributo. La differenza non è di poco conto. «Di mezzo c'è l'Iva, che si applica alle tariffe, ma non ai tributi - spiega Roccon -. Per i cittadini ballano 400mila euro l'anno».

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci