Salvini: Italia invasa Renzi: sei meschino

Martedì 31 Maggio 2016
ROMA - «Non c'e nessuna invasione» di migranti in Italia, «non c'è emergenza ed è «meschino» l'atteggiamento di «chi grida e urla». Il premier Matteo Renzi replica così al leader della Lega Nord, Matteo Salvini, secondo cui «gli sbarchi si susseguono...Cosa c'è da festeggiare il 2 giugno? È la festa della Repubblica invasa e disoccupata». Il leghista respinge poi le accuse di Renzi: «Sarò meschino, ma non sono schiavista, complice o fesso». Intanto, il Viminale deve far fronte ai massicci arrivi degli ultimi giorni e pensa ad un sistema di incentivi per spingere i Comuni all'accoglienza.
I NUMERI DEGLI ARRIVI. Secondo il premier, «nella percezione mediatica sembrano molto più grandi. Ma nella realtà sono in media con il passato e non sono superiori a quelli di altri Paesi». I dati aggiornati (a ieri) parlano di 47.740 migranti sbarcati quest'anno, il 4% in più dello stesso periodo 2015. Il punto, per il premier, «è che non sono solo numeri. Ma sono bambini che muoiono nelle stive. Mamme che accettano di rischiare la vita e farla rischiare ai propri figli, tale e tanta è la loro disperazione. Non sono solo numeri - aggiunge Renzi - Dunque, io dico: aiutiamoli a casa loro davvero, con la cooperazione internazionale e un diverso modello di aiuti allo sviluppo. Nel frattempo salviamo quante più vite umane possibili, sapendo che non c'è nessuna invasione». Il presidente del Consiglio mostra poi ottimismo sul migration compact, la proposta italiana presentata a Bruxelles. «Finalmente - osserva - qualcosa si muove e l'Unione Europea pare intenzionata a scommetterci davvero».
L'OPPOSIZIONE ATTACCA. Oltre alla Lega, c'è anche Forza Italia. Per il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, «le cifre spaventose degli ultimi giorni, con 15mila arrivi e 700 morti, dicono un sonoro e tragico "basta!" al modo con cui si sta affrontando l'emergenza immigrazione. Siamo umani, non possiamo guardare con sguardo distratto e cinico i bambini che annegano. Di certo però la politica del soccorso in mare di oggi ottiene risultati opposti a quelli che vorrebbe determinare».
7.200 SBARCHI NEL WEEKEND. Mentre infuria la polemica politica, il Viminale fa i conti con un sistema d'accoglienza messo a dura prova dall'impennata delle partenze: nell'ultimo fine settimana si sono contati ben 7.200 sbarchi. Per cui ieri è stata inviata una circolare ai prefetti per recuperare 5.600 posti in 80 province, con l'esclusione di quelle di Sicilia e Calabria, (dunque 70 a provincia) in modo da trovare una sistemazione agli ultimi arrivati. Ma se non si arresta il flusso sarà un'estate molto complicata, tenendo conto che il sistema d'accoglienza registra già 119.000 presenze. Probabili per altro a breve ulteriori richieste ai prefetti. La Regione Lombardia ha protestato col governo e ha chiesto di escludere le sue dodici province dal nuovo piano di redistribuzione perché il territorio è già «saturo».
INCENTIVI AI COMUNI. Dopo le amministrative - quando i toni delle polemiche forse si abbasseranno - il ministero tornerà a discutere con Regioni e Comuni per cercare una soluzione condivisa. La strategia è quella di "disperdere" i migranti in arrivo il più possibile su tutto il territorio nazionale, evitando le grandi concentrazioni. Il sottosegretario Domenico Manzione, parla di «una serie di incentivazioni, per consentire agli 800 Comuni su ottomila che fanno accoglienza di poter diventare un numero molto più significativo». Proposta accolta positivamente dall'Anci, perché, spiega Matteo Biffoni, delegato all'immigrazione per l'associazione, «in linea con la logica dei piccoli interventi premianti per i Comuni che fanno accoglienza».
BOOM DEI MINORI SOLI. Problema nel problema, infine, è quello dei minori soli che continuano a sbarcare, quando non muoiono nella traversata. L'Unicef sostiene che quelli arrivati nel 2016 sono in media mille al mese. Cifra è destinata ad aumentare. Per loro non è facile trovare strutture di accoglienza adeguate: oggi, ad esempio, c'è stata una rivolta in una struttura a Palermo che accoglie 54 minori, che lamentavano il mancato pagamento della diaria e un trattamento non idoneo. Anche su questo tema il Viminale spera nella collaborazione dei Comuni.
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