ROMA - «Sui migranti o l'Europa si muove o faremo da soli». Ieri il presidente

Lunedì 30 Maggio 2016
ROMA - «Sui migranti o l'Europa si muove o faremo da soli». Ieri il presidente del Consiglio ha ripetuto la minacci.
La bella stagione sta facendo riprendere gli sbarchi, ma l'Europa continua a segnare il passo complice anche l'imminente referendum sulla Brexit del 23 giugno. Ma Renzi non intende aspettare un altro mese prima di vedere nero su bianco le proposte attuative della Commissione del Migration compact.
L'Italia spinge sul presidente Juncker affinché lunedì della prossima settimana presenti un progetto strategico su migranti e Africa con tanto di risorse e tempistica di attuazione. Il croato Neven Mimica commissario allo Sviluppo, l'olandese Frans Timmermans vicepresidente della Commissione Europea e Federica Mogherini, alto rappresentante per la politica estera, sono al lavoro da tempo ma le resistenze non mancano da parte di quei paesi del Nord Europa che interpretano la politica del soccorso italiana come una spinta che i migranti ricevono per partire. Servono soldi, e tanti, per le politiche di cooperazione che dovrebbero avviarsi presto già in Senegal e Niger (a seguire altri cinque paesi e poi altri undici). Come occorrono risorse per i rimpatri, che non si fanno, malgrado l'accordo sulla creazione degli hot-spot per la identificazione lo prevedano da tempo. Occorre poi una politica europea comune nella lotta ai trafficanti che coinvolga i paesi africani, Egitto in testa ma anche Tunisia e, soprattutto, Libia. Renzi vuole però ora che si arrivi ad indicare risorse e tempi. Entro il 7 giugno. Altrimenti l'Italia farà da sola aprendo di fatto ai migranti che sono sul nostro territorio tutte le frontiere.

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