Riva: annullare la vendita dell'Ilva

Sabato 6 Febbraio 2016
Riva: annullare la vendita dell'Ilva
ROMA - Riva Fire (Finanziaria Industriale Riva Emilio) finita in liquidazione, ha presentato un ricorso al Tar Lazio per ottenere l'annullamento del decreto ministeriale che permette la cessione dei complessi aziendali di Ilva Spa in Amministrazione Straordinaria. Un ricorso gemello è stato contestualmente presentato presso lo stesso foro dagli azionisti di Riva Fire ovvero Angelo, Cesare, Claudio e Nicola Riva.
Il ricorso è stato presentato nell'interesse di Riva Fire (controllante di Ilva Spa) contro la presidenza del Consiglio, i ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico nonché gli amministratori straordinari del Gruppo Ilva e la stessa Ilva Spa in A.S. L'azione legale arriva a poche settimane dalla richiesta di danni per 2 miliardi presentata contro il Gruppo Riva dai Commissari straordinari dell'Ilva al Tribunale di Milano e 5 giorni dalla scadenza del termine previsto per la presentazione delle manifestazioni di interesse per l'acquisizione dei complessi aziendali dell'Ilva in Amministrazione Straordinaria.
Nelle 38 pagine del ricorso gli avvocati denunciano «l'espropriazione di fatto» di Ilva spa subita dagli azionisti. Disegnano una gestione commissariale che, determinando «ingentissime perdite», ha condotto l'Ilva al fallimento ovvero all'Amministrazione Straordinaria. Particolarmente severo il giudizio sulla gestione dell'allora commissario unico Piero Gnudi, succeduto a Enrico Bondi e poi nominato nella troika dei commissari straordinari, considerato il responsabile del fallimento dell'Ilva. «Sin dal suo insediamento il Commissario Gnudi ha mostrato di considerare la vendita dell'impresa l'unico possibile esito della procedura» per cui «l'Ilva è stata gestita in perdita e privata di qualsiasi prospettiva industriale» si legge nel ricorso. Secondo il documento nel 2013 l'Ilva in gestione commissariale ha perso 2,4 miliardi di ricavi rispetto alla gestione proprietaria al 2011. Questa gestione «ha condotto all'insolvenza» affermano i legali di Riva Fire.
Il ricorso dedica particolare attenzione al Piano Ambientale previsto dall'Aia per il siderurgico di Taranto sottolineando differenze di trattamento fra i vecchi proprietari dell'Ilva e gli eventuali nuovi aggiudicatari. Secondo i legali di Riva Fire, 'Ilva, durante la gestione Riva, «operava nei limiti per le emissioni atmosferiche stabilite dall'Aia rilasciata dal ministero dell'ambiente» nel 2011. Viceversa «i commissari nominati dal governo» non sono riusciti a «dare attuazione» all'Aia «nei termini originariamente stabiliti» come «si pretendeva dai titolari dell'impresa ingiustamente privati della stessa anche in base alla necessità di attuare piano ambientale». I termini per ultimare il Piano ambientale sono infatti stati prorogati a più riprese per decreto nel corso dell'amministrazione straordinaria.

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