Rette non pagate: arriva Equitalia

Venerdì 29 Luglio 2016 di Il Comune passa alla riscossione coatta su mense e asili. Il sindaco: «Tante le difficoltà»
Rette non pagate: arriva Equitalia
BELLUNO - (A.Tr.) Fatture non pagate per oltre 160 mila euro. Scesi a 116.676 dopo un primo richiamo da parte di Equitalia. Quasi duecento famiglie bellunesi finiscono nel registro nero dei cattivi pagatori per la fatica a sostenere i costi di mense, centri estivi e asili nido. Tutte spese misurate sul reddito ma che in molti, tuttavia, non riescono a onorare. Così nei prossimi giorni la lettera per la riscossione coattiva del debito raggiungerà 188 famiglie i cui figli tra il 2008 e il 2015 hanno goduto dei servizi offerti dalle mense di scuole materne ed elementari, dagli asili nido e dal centro estivo comunale. La speranza, va da sè, è quella di riuscire a riportare in cassa la gran parte della somma pur nella consapevolezza che, tutta, non sarà possibile. Un'eventualità che non turba il sindaco Jacopo Massaro. «Sono tante le situazioni di difficoltà anche nel nostro comune - commenta -, basti pensare come per l'accesso agli asili si dia la precedenza ai nuclei con il reddito più basso, va da sè che queste famiglie poi possono incontrare difficoltà nei pagamenti. La retta è proporzionata all'Isee, certo, ma può capitare che i genitori si trovino lo stesso nelle condizioni di non riuscire a sostenerla». In particolare, per il servizio di mensa e per il centro estivo la cifra in rosso ammonta oggi, dopo una prima riscossione che ha portato in cassa 43.436,56 euro, a 116.676 e fa riferimento a fatture emesse a partire da gennaio 2008 fino a ottobre 2015. Di questi, 4.480,35 euro riguarderebbero i costi non coperti delle scuole estive, 42.248,38 quelli delle mense delle scuole elementari e il grosso, 69.948,22, farebbe riferimento alle mense delle scuole materne. Altri 2.205,27 euro sarebbe da riscuotere per il mancato pagamento delle rette dell'asilo nido comprese tra 2011 e 2015. «Dopo i solleciti andati a vuoto, se la famiglia ancora non ha pagato, in certi casi interviene il Comune - spiega il primo cittadino -. I servizi sociali studiano piani personalizzati alle esigenze dei singoli o capita che copra il costo con soldi propri».

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