A Palazzo Chigi e al Tesoro si ostenta una certa tranquillità. La lettera ricevuta ieri dalla Commissione europea non ha destato particolari preoccupazioni. Sarà, probabilmente, anche per i toni inusualmente accomodanti utilizzati da Bruxelles. Clima confermato anche dalle parole del Commissario per gli affari economici Pierre Moscovici. Quest'ultimo ha voluto sottolineare che la politica della Commissione «non è il bastone» e che la lettera all'Italia «non pregiudica il dialogo». La missiva inviata a Roma, insomma, «non va drammatizzata». Domani Moscovici incontrerà a Bratislava il ministro Pier Carlo Padoan per un primo confronto. Matteo Renzi, parlando da Avellino dove ha incontrato i sindaci irpini, ha confermato che non intende «chiedere concessioni» e cambiare una manovra che «rispetta le regole». Intanto, già oggi il governo risponderà alla Commissione. E lo farà ribattendo sui tre punti sostanziali sui quali l'Ue ha chiesto chiarimenti: il deficit strutturale, il calcolo delle spese per i migranti e quelle per il terremoto.
La prima questione, quella del deficit strutturale, è quella considerata più delicata da Bruxelles. Si tratta dell'indebitamento al netto del ciclo economico e delle «una tantum». I tecnici della Commissione calcolano il pareggio di bilancio utilizzando proprio questo parametro. L'Italia si era impegnata formalmente, con una lettera inviata a Bruxelles lo scorso 17 maggio, ad una correzione tra lo 0,15% e lo 0,2% nel 2017, anche se sulla carta la correzione per i Paesi ad alto deficit come l'Italia dovrebbe essere addirittura dello 0,6%. Sulla base di questo impegno, comunque, Roma aveva ottenuto la flessibilità sul deficit per il 2016. Secondo i numeri contenuti nel Documento programmatico di bilancio, inviato nei giorni scorsi a Bruxelles, il prossimo anno il deficit strutturale salirà dall'1,2% all'1,6%. Insomma, invece di un miglioramento di 0,15-0,2 punti percentuali, si registrerebbe un peggioramento di 0,4 punti. L'intenzione del Tesoro è ribadire che questo peggioramento non è dovuto ad una volontà del governo, ma da «fattori eccezionali» senza i quali il deficit strutturale sarebbe rimasto esattamente all'1,2%. Certo, non ci sarebbe stato il miglioramento dello 0,15% richiesto, ma si tratterebbe di uno scostamento modesto.
Gli eventi eccezionali evocati dal Tesoro, sono gli stessi sui quali la Commissione nella sua lettera ha chiesto maggiori informazioni: il terremoto e la crisi dei migranti. Sul sisma la posizione dell'Italia, che sarà ribadita, è chiara. E se ce ne fosse bisogno, anche la scossa di ieri di 5.4 gradi in provincia di Macerata, conferma la tesi. Il governo sostiene che i terremoti in Italia sono ormai una costante. Negli ultimi anni ce ne sono stati quattro, compreso quello di ieri, di una certa intensità. Il Paese va messo in sicurezza. A tal fine sono stati stanziati 4,5 miliardi che vanno tenuti tutti fuori dal conteggio del deficit. Stesso discorso anche per la crisi dei migranti.
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La prima questione, quella del deficit strutturale, è quella considerata più delicata da Bruxelles. Si tratta dell'indebitamento al netto del ciclo economico e delle «una tantum». I tecnici della Commissione calcolano il pareggio di bilancio utilizzando proprio questo parametro. L'Italia si era impegnata formalmente, con una lettera inviata a Bruxelles lo scorso 17 maggio, ad una correzione tra lo 0,15% e lo 0,2% nel 2017, anche se sulla carta la correzione per i Paesi ad alto deficit come l'Italia dovrebbe essere addirittura dello 0,6%. Sulla base di questo impegno, comunque, Roma aveva ottenuto la flessibilità sul deficit per il 2016. Secondo i numeri contenuti nel Documento programmatico di bilancio, inviato nei giorni scorsi a Bruxelles, il prossimo anno il deficit strutturale salirà dall'1,2% all'1,6%. Insomma, invece di un miglioramento di 0,15-0,2 punti percentuali, si registrerebbe un peggioramento di 0,4 punti. L'intenzione del Tesoro è ribadire che questo peggioramento non è dovuto ad una volontà del governo, ma da «fattori eccezionali» senza i quali il deficit strutturale sarebbe rimasto esattamente all'1,2%. Certo, non ci sarebbe stato il miglioramento dello 0,15% richiesto, ma si tratterebbe di uno scostamento modesto.
Gli eventi eccezionali evocati dal Tesoro, sono gli stessi sui quali la Commissione nella sua lettera ha chiesto maggiori informazioni: il terremoto e la crisi dei migranti. Sul sisma la posizione dell'Italia, che sarà ribadita, è chiara. E se ce ne fosse bisogno, anche la scossa di ieri di 5.4 gradi in provincia di Macerata, conferma la tesi. Il governo sostiene che i terremoti in Italia sono ormai una costante. Negli ultimi anni ce ne sono stati quattro, compreso quello di ieri, di una certa intensità. Il Paese va messo in sicurezza. A tal fine sono stati stanziati 4,5 miliardi che vanno tenuti tutti fuori dal conteggio del deficit. Stesso discorso anche per la crisi dei migranti.
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