Renato Chisso di nuovo in ospedale. E di nuovo per il cuore. Come due anni fa. Ieri

Mercoledì 3 Febbraio 2016
Renato Chisso di nuovo in ospedale. E di nuovo per il cuore. Come due anni fa. Ieri mattina è stato operato al S.S. Giovanni e Paolo di Venezia. In carcere a Santa Maria Maggiore da prima di Natale, l'ex assessore alle Infrastrutture della Regione Veneto, arrestato nel quadro dell'inchiesta Mose per corruzione, era entrato in ospedale per alcuni controlli dopo un malore accusato a metà della scorsa settimana. Dopo una coronografia, la decisione dei medici del reparto di Cardiologia di operarlo per inserire uno stent nelle arterie di Chisso. Il quadro clinico era tale da consigliare agli emodinamisti un intervento immediato, che è stato eseguito ieri mattina. Si tratta del secondo stent – un cilindretto che viene inserito nelle arterie per allargarle e consentire il normale flusso sanguigno – che viene impiantato nelle arterie di Chisso. Un intervento analogo infatti era stato eseguito all'ospedale dell'Angelo di Mestre un paio di anni fa, quando Renato Chisso era stato colpito da infarto e salvato dall'intervento immediato dei cardiologi. L'operazione ieri, proprio per la sua delicatezza, è stata eseguita dal primario di Cardiologia, Giuseppe Grassi. L'inserimento dello stent è stato eseguito con successo e da ieri Chisso è ricoverato in terapia intensiva di cardiologia. Alla fine della settimana, se non ci sono complicazioni, l'ex assessore regionale sarà dimesso dall'ospedale di Venezia. Si tratta di vedere se farà rientro a casa, a Favaro o se tornerà a Santa Maria Maggiore, dove è entrato il 17 dicembre su ordine del Tribunale di sorveglianza per scontare il residuo pena – dovrebbe restare in cella fino a metà giugno. Proprio stamattina però è prevista la convocazione del Tribunale di sorveglianza che deve decidere sull'ennesima richiesta di scarcerazione di Chisso e, contemporaneamente, sulla richiesta dell'ex Governatore del Veneto, Giancarlo Galan di scontare il residuo pena ai domiciliari. Il legale di Chisso, l'avv. Antonio Forza, che più volte ha richiesto la scarcerazione per motivi di salute, teme sempre di più per la vita del suo assistito e vede nella decisione di riportarlo in carcere un eccessivo accanimento nei confronti di una persona che ha patteggiato già alla fine dello scorso anno la pena a 2 anni e 6 mesi di reclusione. Peraltro tutte le perizie ordinate da giudici diversi hanno portato alla stessa conclusione e cioè che la detenzione non è incompatibile con lo stato di salute di Renato Chisso. C'è da dire, però, che tutti i periti si erano raccomandati che la detenzione avvenisse in una struttura adeguata, tant'è che, subito dopo l'arresto era stato trasferito a Pisa e sottoposto a monitoraggio continuo, come raccomandato dai cardiologi, proprio per evitare l'insorgere di ulteriori patologie cardiache. L'intervento chirurgico di ieri, a così brevbe distanza dal primo, lascia intuire che il quadro cliniciodi Chisso sia sia recentemente aggravato. Dunque oggi l'avv. Forza ribadirà la richiesta al Tribunale di scontare il residuo pena ai domiciliari. Ma è difficile che i giudici si pronuncino positivamente visto quel che hanno scritto nelle motivazioni che hanno riportato Chisos in carcere lo scorso 17 dicembre, dopo un anno ai arresti domiciliari. Secondo i giudici, Chisso è “soggetto che, in maniera scaltra, riesce anche a strumentalizzare un quadro nosografico (cioè sanitario ndr), di per sé non rassicurante, pur di evitare di incorrere nell'applicazione di sanzioni restrittive”. Insomma Chisso pur di non andare in carcere finge di essere malato, ma qui c'è mancato poco che fingesse di essere morto.
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