Redditi, l'imponibile totale supera di molto i 3 miliardi e auementa il divario tra ricconi e ceto medio

Lunedì 27 Marzo 2017
Redditi, l'imponibile totale supera di molto i 3 miliardi e auementa il divario tra ricconi e ceto medio
BELLUNO - (dt) Redditi in ripresa. Ma aumenta il divario tra ricconi e ceto medio. Lo dicono i dati dei 730 (Dipartimento delle Finanze) elaborati dallo Spi Cgil di Belluno. Nel 2014 l'ammontare complessivo dell'imponibile in provincia di Belluno era a quota 3 miliardi 71 milioni. Nel 2015, invece, è salito a 3 miliardi 145 milioni. Significa che il reddito medio pro capite è passato dai 19.416 euro del 2014 ai 19.936 euro del 2015 (per l'anno fiscale 2016 mancano ancora i dati). «La prima cosa che balza all'occhio, rielaborando i dati, è che il reddito medio pro capite si distingue e di parecchio, tra il lavoro dipendente, pensionati e lavoratori autonomi - commenta Renato Bressan, segretario provinciale Spi Cgil -. Se è vero che tutte e tre le categorie sociali aumentano la propria capacità di reddito, è altrettanto vero che la percentuale di aumento è oltre il 5% per gli autonomi, mentre non arriva al 3% per i lavoratori dipendenti e siamo sotto il 2% per i pensionati». I dati lo dicono chiaramente: i lavoratori dipendenti sono passati da un reddito medio di 20.418 euro ai 21.029 euro del 2015; i pensionati hanno visto crescere i loro 730 da 15.328 euro a 15.608 euro; mentre gli autonomi passano da 36.893 euro a 38.855 euro. «La ricchezza si sposta sempre verso l'alto aumentando le disuguaglianze sociali nella nostra provincia - continua Bressan -. Tutti coloro che non superano i 10mila euro lordi annui passano da una media pro capite di 4.778 euro del 2014 ai 4.745 euro del 2015. Tutto il resto rimane sostanzialmente invariato».

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