Le mountain bike tacciono. Parla Palazzo Rosso. E dice che è tutto in regola sui percorsi per le ruote grasse in Nevegal. Questa la risposta all'interrogazione del consigliere Celeste Balcon. Eppure, pare che neppure questo basti a segnare la tregua tra bikers ed escursionisti, scoppiata la scorsa estate sui sentieri del Colle. Motivo del contendere: la precedenza. Con una sottolineatura sulla pericolosità di sentieri frequentati contemporaneamente da pedoni che salgono e biciclette che scendono. Il problema era stato sollevato all'indomani della manifestazione di corsa in montagna organizzata da Nevegallika. Perché il percorso della gara era stato intersecato in diversi punti dalla discesa delle mountain bike. E pronta era scattata l'interrogazione di Celeste Balcon. Il consigliere comunale chiedeva al sindaco se ci fossero interferenze tra i percorsi di free ride (di cui due in fase di costruzione) e il transito degli escursionisti a piedi. Con una domanda precisa: «Il tracciato di mountain bike è regolarmente autorizzato dai vari organi di competenza? È rispettata la legge della Regione del Veneto che regola la materia? Qual è il criterio con cui è stato progettato il tracciato? È stata valutata la compresenza coi pedoni sul percorso e negli incroci, al fine della sicurezza sia dei pedoni stessi che dei cicloturisti? Escursionisti e passeggiatori potranno accedere tranquillamente ai sentieri? Quali soluzioni saranno adottate e quale segnaletica sarà collocata?». La risposta è arrivata dall'assessore ai lavori pubblici, Albano Reolon, nel corso dell'ultimo consiglio comunale: «Tutto in regola, nessun problema sicurezza».
Basterà? «Tutto in regola? Il pericolo per i pedoni rimane - commenta Balcon -. Aspetto di avere la risposta scritta; poi deciderò se fare un'altra interrogazione sul tema».
Basterà? «Tutto in regola? Il pericolo per i pedoni rimane - commenta Balcon -. Aspetto di avere la risposta scritta; poi deciderò se fare un'altra interrogazione sul tema».
