BELLUNO - Incontro tra pazienti con l'orecchio bionico al San Martino. All'appuntamento di sabato in otorinolaringoiatria con il primario, la caposala del reparto e le logopediste addette alla riabilitazione hanno partecipato in 24. Tutti bellunesi operati nei centri di riferimento dell'azienda sanitaria, ovvero gli ospedali di Padova e di Rovereto. L' incontro conviviale, all'insegna dell'amicizia e dello scambio di esperienze, è stato insomma molto partecipato e ha visto anche la presenza di pazienti gravemente ipoacusici arrivati per rendersi conto di un possibile futuro percorso terapeutico. L'orecchio bionico consiste nell'impianto di un elettrodo solitamente a 16 canali nella chiocciola dell'orecchio, che stimola direttamente il nervo acustico; si tratta di un intervento delicato, ma non di grandissima difficoltà tecnica. La difficoltà maggiore arriva dopo, nel riabilitare il paziente a questo nuovo modo di sentire. E' un percorso lungo che richiede un lavoro continuo tra logopedista e paziente per un paio d' anni. Sembra che per il gruppo di 24 tutto l'iter sia filato liscio, anche stando ad alcune testimonianze. Quella di Angelo, 70 anni, per esempio. «Per me si sono riaperte le relazioni con gli altri, che ormai erano al lumicino spiega -. E' un'altra vita per chi mi sta vicino. IC non e' solo l' acronimo di impianto cocleare, per me ora significa Io Capisco!».
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