«Panda contromano per decine di metri»

Sabato 29 Aprile 2017
BELLUNO - Avrebbe percorso decine di metri completamente sulla corsia opposta a quella di competenza al volante con gli occhi sbarrati. Uno scenario raccontato dai testimoni che scagionerebbe A.B. il marito 87enne che ieri è finito di fronte al giudice Vincenzo Sgubbi. È accusato di omicidio stradale per la morte di sua moglie, l'84enne bellunese Giannina Basso, che viaggiava come passeggera accanto a lui sulla Panda. Ma tutti gli elementi della condotta di guida e quanto accaduto dopo farebbero pensare che quel giorno l'87enne abbia avuto un infarto alla guida, o comunque un problema di cuore. Sarà il perito incaricato ieri mattina in Tribunale a Belluno dal gip Vincenzo Sgubbi a fare chiarezza sul possibile malore. Il giudice ha dato diversi mesi di tempo per rispondere ai quesiti e l'udienza è stata rinviata a dopo l'estate.
Giannina Basso è morta sul colpo nello schianto avvenuto il 10 luglio 2016 sulla strada statale 51 di Alemagna in comune di Longarone, all'altezza del distributore Ip. La Panda dei coniugi bellunesi, che scendeva dal Cadore, in un tratto rettilineo è finita inspiegabilmente e completamente nella corsia opposta da quella di pertinenza contro l'Audi A3 che saliva. Erano da poco passate le 15.30 e il conducente dell'auto che saliva non riuscì a fare nulla per evitare l'impatto. «Ci è piombato addosso è stata una frazione di secondo», disse. Gli agenti della polizia stradale di Belluno ricostruirono la dinamica e si aprì subito un'inchiesta per l'ipotesi di omicidio stradale a carico del marito che era alla guida della Panda. È stato il primo caso di omicidio stradale in provincia dall'entrata in vigore della norma nella primavera scorsa. Poi però dopo 15 giorni da quella tragedia l'87enne dovette ricorrere alle cure mediche per problemi cardiaci che comportò anche un Pacemaker. Stava già male il giorno dell'incidente?
Ieri il procedimento è approdato di fronte al giudice. L'automobilista 87enne è difeso dall'avvocato Gino Sperandio.

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