Ora il ministero dovrà pagare 1.568 euro per i 198 giorni

Domenica 7 Febbraio 2016
MILANO - È di 7,91 euro il risarcimento che il ministero della Giustizia dovrà pagare a un ex detenuto, imputato per spaccio di droga, per ogni giorno trascorso in carcere «con trattamento inumano e degradante». Lo ha stabilito la decima sezione civile del Tribunale di Milano accogliendo in parte il ricorso presentato dall'uomo al quale è stato riconosciuto un danno di 1.568 euro per 198 giorni passati nel carcere milanese di San Vittore in una cella sovraffollata, nella quale «lo spazio pro capite» è risultato «inferiore al limite minimo di 3 metri quadrati». L'ex detenuto, nel suo ricorso, si è appellato all'articolo 3 della Convenzione Europea per la salvaguardia dell'uomo e delle libertà fondamentali e ha sostenuto di essere stato dal 29 gennaio 2009 al 14 marzo 2010 prima a San Vittore, poi a Opera e di Bollate, in condizioni di detenzione «degradanti». Condizioni riscontrate però solo nella carcere nel cuore di Milano dove è stato rinchiuso per circa sei mesi e mezzo, «in celle di mq.9, ma sempre in condivisione con altri 4, 5 o 6 detenuti», salvo che per un breve «intervallo» di una settimana, «certamente - annota il giudice - non sufficiente a garantirgli un minimo di adattamento alle condizioni migliorative».
In tale periodo la detenzione è stata ritenuta «degradante e disumana», anche se «deve essere tenuto in considerazione nella valutazione del carattere afflittivo della carcerazione subita» il fatto che l'uomo ha potuto usufruire di 4 ore al giorno di 'aria', «per passeggiate o per accedere alle sale di socialità».

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