«Opportunità in più per le nostre montagne»

Giovedì 22 Giugno 2017
Sviluppo sostenibile. Risorse. Semplicità e velocità nella nomina delle governance. Sono questi i pilastri del ddl Parchi e Natura, che ha passato martedì sera l'esame della Camera e ora si appresta al via libera definitivo del Senato. Pilastri che diventano validi anche per il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, da tempo retto da un vice presidente facente funzioni, visto che la nomina del presidente (dopo la scadenza del mandato di Benedetto Fiori, a metà luglio 2015) non è mai arrivata. I nomi e i rumors si rincorrono da mesi. Ma restano sempre bloccati all'interno dei giochi politici, senza una nomina vera e propria. Anche perché, giova riocrdarlo, il Parco Dolomiti Bellunesi non è commissariato, ma va avanti con il direttore e il vice presidente. A questo punto c'è da attendersi un nuovo presidente a breve? Sì, se il disegno di legge passerà senza problemi l'ultimo giro di ping-pong al Senato. Larticolo 4 del testo approvato dalla Camera dice chiaramente quali saranno le procedure di nomina dei presidenti. E pone chiari vincoli temporali per la scelta del nome (oggi invece non c'è nessun limite di tempo). Se il ddl diventerà legge, il Ministero dell'Ambiente proporrà una terna di nomi alla Regione Veneto (e alle altre regioni nel caso degli altri Parchi Nazionali). L'intesa sarà giocata su uno dei tre nomi. In caso di mancata intesa, agirà il ministro con una nomina di imperio. Quanto al consiglio direttivo, sarà formato da otto componenti, e la novità introdotta è che entrano anche un rappresentante delle associazioni scientifiche e uno degli agricoltori o pescatori, per orientare le attività economiche locali verso la sostenibilità. Viene previsto anche un piano di programmazione triennale, finanziato con 30 milioni di euro. «Al di là della nomina del presidente, il nuovo ddl coniuga la sostenibilità con la possibilità di creare sviluppo all'interno delle aree protette - commenta il deputato Pd, Roger De Menech -. Si tratta di un'opportunità in più per la montagna bellunese».

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