Omicidio colposo: due agenti del Commissariato di Conegliano sono stati indagati

Mercoledì 8 Giugno 2016
Omicidio colposo: due agenti del Commissariato di Conegliano sono stati indagati dalla procura di Treviso, dopo la morte di un camerunese nel corso di movimentato controllo di polizia. «Un atto dovuto» fa sapere il tribunale.
La vittima è Donald Fombu Mboyo, 30 anni, conosciuto dai connazionali come "Baba Jach", stramazzato lunedì, poco dopo le 16.30, in via Daniele Manin, a due passi dalla statale Pontebbana.
Il pubblico ministero Barbara Sabatini ha disposto per domani l'autopsia sul corpo dell'uomo per chiarire le cause della morte, dovuta probabilmente a un infarto. Già lunedì sera è stata raccolta la versione dei due poliziotti, oltre ai racconti di una decina di testimoni che secondo indiscrezioni confermerebbero la versione degli agenti. Alcuni avrebbero anche aiutato i poliziotti a bloccare lo straniero, clandestino e con precedenti per spaccio. "Baba Jach" avrebbe accusato il malore fatale proprio mentre veniva ammanettato. «Non abbiamo nulla da nascondere, gli agenti hanno operato secondo le norme» ha assicurato il questore di Treviso Tommaso Cacciapaglia, che ha annunciato comunque ulteriori accertamenti e indagini interne.
Gli amici della comunità africana del quartiere coneglianese hanno dato mandato a uno studio penalista di Pordenone per fare chiarezza sulla morte di Donald Fombu. Il giovane risultava senza fissa dimora: l'ultima residenza conosciuta era a Volpago del Montello, ma attualmente dormiva al terzo piano dello stabile di via Manin che ospita il "Safari Club", locale di riferimento della comunità immigrata dall'Africa centrale.
La domanda che tutti si stanno facendo è perché il trentenne abbia cercato di sfuggire al controllo degli agenti. La risposta va forse trovata in un foglio di via al quale Mboyo non aveva ottemperato. L'avvocato Roberto Russi, dell'omonimo studio legale pordenonese, sollecitato dalle versioni dei connazionali di Fombu, ha dubbi che vorrebbe chiarire. «Stiamo verificando telecamere e testimoni oculari, e con il nostro medico legale chiederemo al pm di bloccare l'autopsia perché intendiamo richiedere prima una Tac a testa e collo - spiega l'avvocato Russi - con l'autopsia rischiano di andare perduti elementi importanti di prova. Non diciamo che vogliamo un responsabile. Il giovane si è agitato e si è accasciato, dobbiamo capire perché».
Sul triangolo verde in cui Mboyo ha perso la vita sono stati depositati lumini e mazzi di fiori. Su uno di questi, composto da margherite, Erika, la 18enne pordenonese fidanzata del camerunese del quale è incinta al terzo mese ha scritto un toccante messaggio in inglese: «Riposa in pace amore mio. Crescerò questo figlio per te e gli darò il tuo nome. Mi manchi amore mio, sto pregando per te. Ti amo». La ragazza ha dichiarato: «Donald da quando sapeva che sarebbe diventato padre aveva anche smesso di fumare cocaina. Spero si faccia chiarezza, ho tanti dubbi».
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