Occhialeria: «Costi troppo alti»

Sabato 25 Marzo 2017
L'occhialeria lancia un messaggio alla politica: «Sostenete la ripresa». E detto da un settore, quello del core business del Bellunese, che meno di altri ha risentito della crisi, è un messaggio pesante. Perché i venti di ripresa ci sono: lo confermano i dati dell'ultimo Mido (la fiera di settore più importante a livello internazionale); la produzione italiana si attesta a 3.697 milioni di euro (+3,7% rispetto al 2015), con 17.250 addetti; l'export si aggira su un valore di 3,579 miliardi di euro (+3,6% sul 2015). Ma è sufficiente? No, secondo gli imprenditori. Che chiedono semplificazione, detassazione del lavoro, sburocratizzazione. «Il nostro problema è il costo del lavoro, che è ancora molto alto - dice Michele Aracri di De Rigo Vision -. Il Governo deve aiutarci a dare più soldi ai nostri dipendenti, in modo che rimangano nelle tasche dei nostri lavoratori». Più severo il giudizio di Gianni Zoppas, ad di Marcolin: «La parola magica è ascoltare. Come suggerimento parlerei in generale di semplificazione: abbiamo bisogno di procedure snellite, sia per quanto riguarda la costituzione di una società sia per i tempi della giustizia. Bisogna essere ottimisti ma anche realisti: tutto quello che è contro la visione a lungo-medio termine è negativo». Anche Safilo si accoda alle richieste alla politica. Soprattutto per agevolare il back to Italy e il ritorno a Belluno. «Per noi l'Italia è molto importante perché stiamo perseguendo l'obiettivo di riportare a casa le produzioni - dice Antonella Leoni, responsabile comunicazione di Safilo -. Tutto quanto le istituzioni possono fare, per agevolare il raggiungimento di questo obiettivo, per riportare il made in Italy nei nostri stabilimenti, ben venga». «Il problema è il lavoro - aggiunge Riccardo Piazza, di Thema Optical -. Si parla di fuga di cervelli, che è dovuta agli stipendi italiani, inferiori rispetto all'estero per questioni di peso fiscale. Noi crediamo ad esempio nella formazione interna, ci piace prendere gente giovane con poca esperienza e ci piace formare le persone al nostro interno».

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