MILANO - Una pioggia battente sulle note di 'Bella Ciao'. È così che la

Domenica 16 Ottobre 2016
MILANO - Una pioggia battente sulle note di 'Bella Ciao'. È così che la città di Milano ha salutato per l'ultima volta il premio Nobel Dario Fo, scomparso lo scorso giovedì mattina, all'età di 90 anni. La sua salma è stata poi sepolta al Famedio, il luogo dove riposano i milanesi illustri, vicino alla moglie Franca Rame, scomparsa circa tre anni fa. In piazza Duomo, dove si è tenuta la cerimonia laica dei funerali, ad attenderlo c'erano migliaia di persone e, proprio al centro, un camioncino con uno striscione che riporta la scritta 'Io non sono un moderato, Ciao Dario' firmato 'Le compagnie e i compagni del Cantiere', uno dei centri sociali di Milano.
'Ciao Dario' è il saluto più sussurrato da chi ha sfidato la pioggia battente per rendere omaggio all'artista e all'uomo. È il figlio Jacopo, con la sciarpa rossa del padre, a guidare il corteo fino al sagrato, concesso per la prima volta per una cerimonia laica. La fascia tricolore avvolge il sindaco della città Giuseppe Sala, la prima cittadina di Roma Virginia Raggi e la collega torinese del Movimento 5 Stelle Chiara Appendino. Ci sono Stefano Benni, Paola Cortellesi, Paolo Rossi, Roberto Vecchioni, Roberto Saviano. E il leader dei Cinque Stelle Beppe Grillo, a lungo abbracciato con Jacopo, figlio di Fo e Franca Rame. Jacopo ha parlato dei suoi genitori, con voce rotta dall'emozione, come di persone che «non hanno mai piegato la testa, nonostante quello che hanno fatto loro». E davanti a tanta gente commossa, ha ricordato anche la visione del padre sull'aldilà: «Noi siamo comunisti e atei però mio padre non ha mai smesso di parlare con mia madre - ha detto Jacopo - Siamo anche un po' animisti, perché non è possibile morire veramente. Sono sicuro che adesso sono insieme e si fanno delle gran risate».
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