Mattarella avverte il premier: troppe volte sento criticare la Ue che ha anche molti meriti

Giovedì 27 Ottobre 2016
L'immagine dell'Europa cinicamente tecnocrate offusca il patrimonio di ideali e la costruzione della convivenza che stanno alle radici del sogno comunitario. Lo afferma il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella affiancato dal collega sloveno Borut Pahor a Gorizia, città simbolo delle guerre, atrocità, vendette e muri del Novecento (è passato un secolo dalla presa della città da parte dell'Italia), ma oggi protagonista del primo laboratorio istituzionale eurocomunale a cavallo del vecchio confine fra municipalità pertinenti: una misura effettiva del futuro condiviso nelle progettualità della politica e nella quotidianità delle persone. «Troppe volte nella dialettica interna e internazionale l'Unione viene criticata - osserva Mattarella - e le sue regole trattate come l'esempio di una burocrazia complessa e, a volte, addirittura oppressiva». Qualcuno vi potrebbe leggere riferimenti indiretti anche alle cronache odierne, con la chiamata all'ordine di Roma da parte di Bruxelles sui conti pubblici della manovra prossima ventura. L'aggregazione continentale, constata Mattarella, viene vissuta «come un limite rispetto a un passato esclusivamente nazionale che taluno vorrebbe raffigurare come una sorta di età dell'oro». Tuttavia non si tiene conto delle «straordinarie conquiste di un modello di convivenza e crescita unico al mondo, visto in altri continenti come modello cui ispirarsi». Un sentire negativo che «non riflette la verità più profonda delle vicende storiche vissute dal nostro Continente».
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