Premio all'esperienza. Perché anche in politica vale il proverbio del chi lascia la strada vecchia per la nuova.... Tanto che il nuovo consiglio provinciale avrà molto del vecchio. I consiglieri uscenti e riconfermati manterranno le deleghe che avevano fino a qualche settimana fa (prima del voto delle provinciali). Nessun rimpasto di competenze, dunque. Solo redistribuzione di alcuni compiti. Pochi, a dirla tutta. La vicepresidenza. Il dubbio è stato risolto ieri, con la distribuzione dei compiti: sarà Serenella Bogana la vice di Daniela Larese Filon. Niente Jacopo Massaro: il sindaco di Belluno, che aveva dalla sua la vicinanza geografica con Palazzo Piloni è stato superato dalla collega di Alano di Piave, che alle urne è risultata tra i consiglieri più votati. E che è stata vicinissima alla presidente già nei primi due anni di nuova Provincia post-Delrio. Le deleghe. La riconferma degli incarichi lascia bilancio e risorse umane a Bogana, edilizia scolastica, patrimonio e agricoltura a Ezio Lise (consigliere di Feltre, il più votato alle ultime provinciali), cultura e pari opportunità a Paolo Vendramini (che si prende anche l'urbanistica), caccia e pesca a Pier Luigi Svaluto Ferro (che si occuperà anche di demanio idrico), e politiche del lavoro, welfare e fondi europei a Silvia Tormen (a cui la presidente chiede una mano anche per la gestione dei Fondi ex Odi). La delega alla viabilità (già ricoperta da Roberto Padrin) rimanere in capo alla presidente, assieme al capitolo turismo. Per i neoeletti ci sono Protezione Civile e difesa del suolo (a Lillo Trinceri, consigliere di Trichiana), ambiente, politiche energetiche, sanità e impianti a fune (a Mirco Costa). Per Jacopo Massaro restano lo statuto e i rapporti con gli enti locali. Le sfide. «Le problematiche sono sempre le stesse: rimpinguamento del bilancio e Veneto Strade - dice Daniela Larese Filon -. Stiamo discutendo con Anas per trovare un accordo in tempo rapidi, visto che dal 1° marzo le strade dovrà gestirle qualcun altro». Chi? Nelle idee di Palazzo Piloni c'è appunto l'Anas, che dovrebbe prendersi in carico non solo le ex Statali, ma anche le provinciali. Resta da capire come verrà finanziato il service, visto che pende sul capo della Provincia un deficit da 18 milioni di euro. «Aspettiamo di capire le intenzioni del Governo - conclude Larese Filon -. Questo è il problema principale».
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