LE SENTENZE
BELLUNO - Anche la giurisprudenza sembra ormai contraria alle centraline.

Lunedì 25 Settembre 2017
LE SENTENZE BELLUNO - Anche la giurisprudenza sembra ormai contraria alle centraline.
LE SENTENZE
BELLUNO - Anche la giurisprudenza sembra ormai contraria alle centraline. Lo confermano alcune recenti sentenze della Corte Suprema di Cassazione, che hanno messo la parola fine su alcune guerre relative a impianti da realizzare. La Cassazione, in tutti i casi, ha rigettato le richieste dei privati, aprendo uno spiraglio solo per gli enti pubblici. Insomma se sfruttamento deve essere, sia almeno dell'ente pubblico, visto che l'acqua è un bene del territorio.
LA BATTAGLIA DI GRANVILLA
Rigettato, con tanto di condanna a pagare 5mila euro, il ricorso in Cassazione della ditta Pilotto Alfredo e Piermarino. Al centro della battaglia una centralina sul Piave, nella tratta da borgata Lerpa alla località Acquatona, in località Granvilla, a Sappada. Anche in questo caso la guerra è tra i privati e il Comune, che, con domanda risalente al 6 aprile 1984 chiese alla Regione una concessione di derivazione d'acqua a scopo idroelettrico dal fiume Piave, in località Granvilla. Se ne riparlò solo nel 2012, quando a febbraio anche i Pilotto presentarono alla Provincia una domanda per la centralina. Iniziò la guerra: la Provincia rigettò la istanza dei Pilotto, perché incompatibile con quella del Comune. Scattarono ricorsi prima al Tribunale Superiore delle Acque pubbliche e infine in Cassazione. «Il Comune non può svolgere un'attività di impresa come quella di produzione idroelettrica, anche in via mediata», sostengono i privati nei motivi di ricorso. In realtà, dicono i giudici «la richiesta era già stata valutata positivamente il 22 novembre 2012». E mettono la parola fine sul caso con la sentenza pubblicata il 13 settembre.
IL CASO SUL DIGON
«Il processo relativo all'annullamento della voltura della concessione al Comune, non poteva essere iniziato». Lo dice chiaro e tondo nella sentenza pubblicata il 21 settembre la Corte di Cassazione nel caso di Dolomiti Derivazioni srl contro il Comune di San Nicolò Comelico. Al centro un impianto idroelettrico connesso alla concessione di derivazione dal torrente Digon, rilasciata a Idreg Veneto srl. Il Tribunale superiore delle Acque accolse il ricorso di Dolomiti Derivazione per la riapertura dei termini per realizzare l'impianto. Nel frattempo però la Regione accoglie la domanda di voltura della concessione di Idreg, presentata dal Comune. Scatta la guerra di ricorsi, terminata con la sentenza della Cassazione, che di fatto conferma la concessione al Comune.
ODISSEA SUL MIS
Ma il caso più emblematico è sicuramente la vicenda giudiziaria della centralina bloccata, proprio con una sentenza della Cassazione nel 2012, nella valle del Mis, in parte in zona Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, nei comuni di Sospirolo e Gosaldo. In questo caso la Cassazione è andata oltre: con una recente sentenza (14 settembre) la Suprema Corte ha respinto il ricorso di Eva Valsabbia, confermando di fatto la condanna al ripristino completo dello stato dei luoghi in Valle del Mis. In questo caso però la vicenda è tutt'altro che chiusa. È in corso una causa civile di Eva Valsabbia, con richiesta di danni milionari. In Tribunale a Belluno invece c'è un processo penale agli esponenti di Eva Valsabbia.
Olivia Bonetti

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci